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Debito / Credito relazionale:squilibri e reciprocità

di Luciana Scarcia

10 marzo 2014 - La reciprocità è alla base dei rapporti umani, ma il mondo è pieno di squilibri e conflitti. Che senso dare, allora, a questa parola? La negazione di diritti fondamentali genera rabbia e sfiducia in chi si sente soprattutto in credito nei confronti della società. E’ possibile superare questi sentimenti negativi con un atteggiamento positivo e aperto verso la società? Su questi interrogativi il 31 gennaio 2014 si è svolto l’incontro tra Leopoldo Grosso (psicologo, psicoterapeuta e vicepresidente Gruppo Abele) e un gruppo di detenuti nella Biblioteca Centrale di Rebibbia. 

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Lettera all'Alto commissario Onu Navi Pillary: marò italiani privati della libertà

Come  presidente della Commissione straordinaria per la promozione e la tutela dei diritti umani, ho scritto una lettera all'Alto Commissario Onu, Navi Pillay, per denunciare il fatto che i due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono da due anni trattenuti in India senza un processo e addirittura senza che contro di essi sia stato formulato un capo d'accusa formale. I due militari sono dunque privati della libertà in contrasto con tutti gli atti internazionali posti a difesa dei diritti della persona.
Le autorità giudiziarie indiane non hanno nemmeno dato certezza riguardo alla legge che andrebbe applicata. Si è addirittura ventilata la possibilità di poter utilizzare una legge contro gli atti di terrorismo, il Sua Act del 2002, che prevede la pena di morte.

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La Consulta boccia la Fini - Giovanardi
ROMA, 12 FEB - "E' una notizia eccezionale che fa
storia rispetto alle politiche sulle droghe in Italia. Con
questa pronuncia si chiude una fase storica che e' quella della
Fini-Giovanardi, delle scelte repressive degli ultimi 8 anni,
attraverso le quali si e' usata la legislazione sulle droghe per
criminalizzare e controllare ampie fasce di popolazione, in
particolare giovani e immigrati".
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Debito / Credito nelle relazioni umane: un tema da trattare non solo in carcere

di Luciana Scarcia

L’espiazione della pena è il “tributo” che l’autore di reato deve pagare alla società per aver violato la legge, e che viene calcolato con la misura del tempo: i mesi e anni della pena quantificano il “debito” contratto con la collettività. L’espressione: “pagare il debito con la società” presupporrebbe l’idea di poter ristabilire l’equilibrio rotto dal reato. Ma, se le condizioni di espiazione della pena non garantiscono il rispetto della dignità della persona, tale presunto equilibrio non si realizza e anche il “debitore”, cioè il detenuto, sarà in “credito” verso la società  .
Il tema “Debito / Credito” è un tema interessante da trattare in carcere, ma lo è ancora di più per la società perché rimanda al concetto di reciprocità, che è alla base delle relazioni umane.
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Il testo del ddl presentato da Luigi Manconi


Disegno di legge

Modifiche al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, in materia di coltivazione e cessione della cannabis indica e dei suoi derivati

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"DECESSI IN CARCERE: LO STATO È CHIAMATO A DIFENDERSI"
IPOTESI DI REATO; OMICIDIO COLPOSO?

di Marcello Dell 'Anna (*)
Federico Perna: un tragico decesso nel carcere di Poggioreale che si poteva e si doveva evitare. Il conseguente ed ennesimo intervento ipocrita quirinalizio e senatoriale sul tema dell'indulto. Basta!!! Non se ne può più!!! Oggi in Italia questi dibattiti sulla detenzione, sulle sofferenze dovute alla carenza e all'inadeguatezza delle strutture sono controversi per le differenti opinioni che frequentemente si confrontano in maniera aspra e troppo spesso drammatica con sospetta parzialità o indifferente miopia non conoscendo bene il problema nella sua realtà sistemica.
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I Poliziotti che si tolgono il casco e quelli che non chiedono scusa per il G8
di Alessandra Ballerini  Emanuele Tambuscio
Le fotografie dei poliziotti che si tolgono il casco generano emozioni contrastanti ed evocano ricordi ed immagini tra loro differenti.
Salta alla mente qualche scena di soldati in mimetica che cercano di mostrarsi amichevoli e sorridenti davanti ai bambini in territori di guerra, ma, quasi in contemporanea, scorrono davanti agli occhi della memoria le figure di divise in assetto antisommossa, armate fino ai denti, stile "robocop" dentro le quali e' impossibile scorgere la benche' minima umanita'.
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Slegami. Osservatorio sulla contenzione

Testimonianza di Tso e contenzione - 2

 

In seguito alla lettura dell'articolo su Franco Mastrogiovanni e dopo la visione del video mi sento in dovere di scrivere anche io la mia esperienza in ambito psichiatrico.

Nell'aprile del 2005 mi è accaduto un episodio psicotico nel quale mi son denudato di vestiti e averi e sono stato gentilmente accompagnato in un ospedale psichiatrico francese, (francese perché ero in trasferta per conto della mia azienda). Tra lo sgomento di colleghi e parenti vennero applicate tutte le procedure per farmi tornare in Italia. Ero ritenuto pericoloso per me e per gli altri ed inizialmente mi rinchiusero in una cella con un letto e sorvegliato da uno sportellino dagli infermieri. Da lì mi portarono in un reparto di un ospedale psichiatrico dove incontrai colleghi e parenti che nel frattempo avevano raggiunto la Francia. Nessuna contenzione, nessun abuso.

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LO SCIOPERO DELLA PAURA
(Dedicato a Marco Pannella)
Alessandro Bergonzoni

Sarei capace di fare lo sciopero della fame? E della sete? Non lo so, credo di sì, ma potrebbe essere letto come una forma di protagonismo e anche in ritardo: in ritardo in confronto a chi come Pannella lo fa davvero  da un tempo lontano e profondo, in ritardo in confronto agli anni che ho perso a non considerarlo così fondamentale (anche se come molti altri ho cercato di capire o di vedere il carcere). Non basta più. Non serve più aver fatto il possibile, me lo devo ripetere alla noia, che col possibile le morti  dentro, nostre, ma soprattutto loro, continuano aumentano si incrementano.

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In Italia la tortura non è reato. In assenza del crimine di tortura non resta che l’impunità.
La violenza di un pubblico ufficiale nei confronti di un cittadino non è una violenza privata. Riguarda tutti noi, poiché è messa in atto da colui che dovrebbe invece tutelarci, da liberi e da detenuti. LEGGI TUTTO


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Massimo Casalnuovo, un'altra vittima dello Stato?

Massimo Casalnuovo il 21 agosto 2011 è in motorino per le strade di Buonabitacolo in provincia di Salerno. Massimo guida senza casco e verso le 21 incontra una pattuglia di carabinieri. I testimoni oculari affermano che i militari, per far rispettare al ragazzo l’alt intimatogli, sferrano un calcio al motorino. Massimo, che aveva solo 21 anni, è morto la sera stessa. I familiari e gli amici hanno costituito il "Comitato Verità e Giustizia per Massimo". Pubblichiamo sul nostro sito la lettera che il padre di Massimo ha scritto dopo la tragedia e la rassegna stampa della vicenda.

 


 

 

 

RECENSIONI

 


In questo stato



"Giustamente" - Per conoscere la civiltà del tuo paese devi visitare le sue carceri

 

Valentina Ascione e Simone Sapienza. Regia di Paco Anselmi

 

 

 


 

Lettera Aperta al Ministro della Giustizia, Onorevole Nitto Francesco Palma

Eran 44, eran giovani e forti, e sono morti... Morti di stanchezza, si intende.

 


 

Il direttore sanitario dell’ospedale di Vallo della Lucania: «La contenzione è un sistema di terapia ».

Un familiare di Franco, accorso in ospedale subito dopo la notizia: «Franco era martirizzato, lividi profondi per tutto il corpo ».

 

 






Al mercato di Porta Palazzo di Gianmaria Testa
"Abdul" di Paolo Rossi
"Presi per caso" un macigno da trattare delicatamente di Simone Cristicchi
"Noi siamo gli asini" di Ascanio Celestini
Eugenio Finardi parla di "Angeli di sabbia"

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Numero dei detenuti presenti su 43084

61.481 detenuti
il 7/2/2014


Osservatorio sulla contenzione
a cura di Grazia Serra

  
   

   
    a cura di Francesco Gentiloni

" Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri"
Voltaire

 


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