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Che partite ragazzi! I colpi di scena non sono mancati alla faccia di chi sostiene che altri campionati in Europa sono più spettacolari.
Brutta sorpresa intanto per la Juventus che restituisce alla fortuna i due punti in più portati da Catania. Meritava di vincere con la Samp e poi ha dato la precisa sensazione di essere viva, forse l’unica a poter sperare ancora di contrastare l’Inter.
Se non ricordo male ricorre quest’anno il bimillenario della sconfitta dei romani nella selva di Teutoburgo: gli atalantini hanno festeggiato alla grande la ricorrenza, asfaltando in dieci minuti i giallorossi.
Non è la prima volta in questo campionato che quando arriva una grande a Bergamo si sentono le urla provenire dalla selva. Loro ci hanno preso gusto, i romanisti invece l’hanno buttata in caciara, come si dice in capitale; in queste condizioni anche la champion’s sarà un bel problema.
Fantastica partita tra Genoa e Fiorentina. I genoani pagano l’inesperienza in alta classifica e si fanno sfilare via secondo, contorno e dolce. Grande giornata di Mutu che fa quello che ci si aspetta da alcuni giocatori: il colpitore.
Se la palla è tonda, vuol dire che c’è qualcuno che la deve colpire meglio degli altri per spedirla in rete. Appartengono a questa categoria Mutu, Amauri, Del Piero, Milito e pochi altri.
Grandissimo derby. Sarebbe stato giusto il pareggio, è stata giusta anche la vittoria dell’Inter. Si sono scontrate la compattezza prussiana con la fantasia dei francesi (brasiliani) e ancora una volta la storia insegna.
Per me il campionato non è ancora finito.
Invece sta per finire il campionato professionale del sovrintendente Pietro, sardo e milanista raffinato, che a maggio andrà in pensione.
Amato dal personale, stimatissimo (così credo) dai detenuti; sin da ora grazie Pietro per i bellissimi anni insieme.
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di Carmelo Cantone, direttore di Rebibbia Nuovo Complesso
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