Oliviero Diliberto, sempre lui |
di Patrizio Gonnella
Era il primo maggio del 1999 quando Oliviero Diliberto solennemente dichiarava in visita alla scuola di formazione della Polizia Penitenziaria di Cairo Montenotte: “Io ringrazio molto- e non è una frase di circostanza - gli amici del SAPPE che ci hanno offerto questa occasione di confronto e, lasciatemi dire subito che non è evidentemente un caso che io sia qui oggi, Primo Maggio, giorno della Festa dei Lavoratori. Non è un caso, anzi è una precisa scelta politica…Io ritengo sia mio dovere stare tra i lavoratori del Corpo... Le organizzazioni dei lavoratori non sono portatrici soltanto di rivendicazioni sindacali, ma sono, viceversa e giustamente, portatrici di un progetto sull’Amministrazione Penitenziaria che mi offre l’occasione di un confronto con un progetto mio e del Governo... Se avremo l’allarme sociale non potremo fare le riforme, perchè non vi sarà il consenso dell’opinione pubblica; vi sarà il consenso di alcune ristrette avanguardie per le riforme, ma non potremo farle. Ecco allora il senso delle due iniziative che in questi primi mesi ho avviato. La prima è relativa all’esercizio dell’articolo 41 bis. Articolo 41bis che, come saprete, io non ho delegato ad alcuno, ma esercito personalmente su ciascuno dei detenuti, firmando i provvedimenti. Ma vi è un secondo provvedimento, di cui mi assumo interamente la responsabilità politica, e cioè la creazione di un nuovo ufficio che è stato oggetto, come saprete, anche di contestazioni politiche, un ufficio che si occupa della sicurezza. Io ho chiamato a reggere l’ufficio così costituito, un generale che voi ben conoscete, il Generale Enrico Ragosa, che è tornato così a lavorare in questa Amministrazione, un uomo che è garanzia di fedeltà democratica ed è garanzia di efficacia della propria azione. Questo ufficio è alle dirette dipendenze del Direttore Generale, non ha compiti diretti di gestione ed è lontano anni luce dall’idea, che pure è stata sollevata da qualche giornale, di restrizione delle condizioni carcerarie, anni luce distante! Serve esattamente al contrario. L’Ufficio per
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