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Manconi: tra chi si trova ai domiciliari meno del 4 per mille commette nuovi reati
“Si discute del provvedimento sciaguratamente definito “svuota carceri”. E, come spesso accade, se ne discute nella più totale ignoranza dei fatti, dei presupposti delle norme e dei loro effetti reali. La misura che prevede gli arresti domiciliari per chi ha un residuo pena di dodici mesi è stata definita spensieratamente dal ministro dell’Interno “peggio dell’indulto”. Eppure non è così arduo verificare i dati. Nel corso dell’anno 2009 la recidiva a opera di quanti si trovavano in misure alternative è stata dello 0,35%. Ovvero meno di quattro persone su mille hanno commesso nuovi reati. Tra quanti si trovavano in quella condizione gli “evasi” sono stati lo 0,17% e, complessivamente, la revoca per “andamento negativo” perdita del lavoro, uso di sostanze stupefacenti…è stata inferiore al 5%. Tutto ciò risulta ancora più significativo se si tiene presente che la recidiva “ordinaria” tra quanti scontano interamente la pena in carcere, senza godere di misure alternative o di provvedimenti di clemenza è del 68%. A fronte di questo sta il dato, totalmente mistificato, relativo all’indulto, che ha visto la recidiva tra quanti ne hanno beneficiato fermarsi al 28%.”
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Numero dei detenuti presenti su 43084

61.481 detenuti
il 7/2/2014


Osservatorio sulla contenzione
a cura di Grazia Serra

  
   

   
    a cura di Francesco Gentiloni

" Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri"
Voltaire

 


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