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Rassegna stampa sulla conferenza

CUCCHI: PERITI PARTE, DA FRATTURA CATENA EVENTI FINO A MORTE
(ANSA) - ROMA, 10 APR - 'La frattura lombare L3, oggettivamente di tipo acuto, ha determinato un impegno a livello nervoso-midollare avviandola catena di eventi che ha portato alla morte'. Cosi' il professor Vittorio Fineschi, dell'universita' di Foggia, ha illustrato, insieme con gli altri componenti del pool di periti di parte, Giuseppe Guglielmi e Cristoforo Pomara, gli esiti della perizia di parte civile chiesta dalla famiglia di Stefano Cucchi per indagare sulle cause della morte del geometra romano. La perizia e' stata presentata questa mattina alla Camera dei Deputati dai tre medici alla presenza della sorella di Stefano, Ilaria, del presidente di 'A buon diritto', Luigi Manconi, dell'avvocato dei Cucchi, Fabio Anselmo, e di diversi parlamentari, tra cui Rita Bernardini, Guido Melis e Melania Rizzoli. I tre periti hanno ripercorso le vicende di Stefano Cucchi sulla base, hanno spiegato, di un approfondito studio del materiale radiologico, tac e risonanza magnetica. Dalle risultanze dell'autopsia emerge concordemente 'un grave quadro da traumi contusivi chiusi' al volto, all'addome e alla colonna, come hanno spiegato gli esperti. In particolare 'la frattura alla terza vertebra lombare risulta recentissima, come prova - ha spiegato uno dei medici - l'assenza di callo osseo'. Nel caso di Cucchi, si legge nella sintesi della perizia, il trauma lombare 'esercita un significativo effetto sulla funzione nervosa vagale che si estrinseca in maniera subdola a seguito del danno traumatico. E' infatti dimostrato - prosegue il testo - che i pazienti con lesioni midollari che interessano le prime vertebre lombari presentano un alto rischio di disfunzione cardiaca'. Cucchi, all'accesso il 17 ottobre all'ospedale Pertini, presentava un battito cardiaco di 49 battiti al minuto, a fronte di un battito normale di 60-90 battiti al minuto.(ANSA).


CUCCHI: PARTE CIVILE, MORI' PER EDEMA POLMONARE CONNESSO A TRAUMA =

(AGI) - Roma, 10 apr. - Nessun dubbio per i periti di parte civile sulle cause del decesso di Stefano Cucchi: il giovane mori' per "un edema polmonare acuto da insufficienza cardiaca" in un quadro di "brachicardia giunzionale intimamente correlata" al trauma subito e all'immobilizzazione cui fu sottoposto all'ospedale Sandro Pertini. E' quanto si legge nella sintesi della perizia presentata oggi dai consulenti della famiglia Cucchi Vittorio Fineschi e Cristoforo Pomara, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.
Si e' trattato, ha spiegato Fineschi, "di un cedimento progressivo" del fisico di Cucchi dopo i traumi subiti, e in particolare la frattura della vertebra lombare L3 che e' stata "acuta", vale a dire recentissima visto "che non sono stati rilevati segni di callo osseo" negli esami effettuati.
Il ragazzo, ha assicurato, era si' "gracile", ma "sano, senza patologie rilevabili". Dunque, se fosse stato adeguatamente curato "non sarebbe morto", ha assicurato il professore. (AGI) Sab (Segue) 101248 APR 10

CUCCHI: PARTE CIVILE, MORI' PER EDEMA POLMONARE CONNESSO A TRAUMA (2)=

(AGI) - Roma, 10 apr. - Puntigliosa la ricostruzione degli eventi fatta da Fineschi insieme con l'altro perito di parte, Cristoforo Pomara, alla presenza della sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, di Luigi Manconi e dell'avvocato Fabio Anselmo.
Il 16 ottobre del 2009 Cucchi fu visitato, alle 14.05, nell'ambulatorio del tribunale e riferi' dolori ed ecchimosi nella zona sacrale, le ultime vertebre della schiena. Alle 16.45 il ragazzo fu visitato nell'ambulatorio del Regina Coeli e il medico del carcere ne richiese l'immediato trasferimento all'ospedale Fatebenefratelli in ambulanza dopo avere constatato ecchimosi sacrale-coccigea, tumefazione del volto bilaterale e dolore nella deambulazione.
Alle 20.11 Cucchi fu ricoverato al pronto soccorso del Fatebenefratelli. Nel referto i medici di turno parlano di impossibilita' per il giovane di stare in piedi e di camminare, e spiegano che Cucchi riferisce che i sintomi sono iniziati 3-6 ore prima, vale a dire alle 14 quando sarebbe stato picchiato.
Tre sono per i periti le lesioni "oggettive" che il ragazzo presentava. "Al volto, per un trauma diretto", ha spiegato Fineschi, "alla vetrebra lombare L3, alla prima vetrebra del coccige", ha riferito Fineschi.
Ma a provocare la morte di Cucchi sarebbe stata solo la gravissima lesione alla vertebra lombare. Da radiografie, Tac e risonanza magnetica e' risultata "una frattura recente sull'L3, con il netto cedimento di un frammento che sporgendo nel canale spinale e' andato a comprimere il sacco durale", ha spiegato il professor Guglielmi.
Sarebbe stato proprio quel frammento a innescare "la catena degli eventi", ha insistito Fineschi, perche' "non c'e' stata nessuna interruzione fra il trauma e la morte di Stefano", con "un meccanismo nervoso che ha provocato la compromissione cardiaca". Le lesioni midollari, si legge nella perizia, hanno alto rischio di provocare disfunzioni cardiache.
E gli esperti hanno insistito, a fronte di chi avanza il dubbio che la lesione alla vertebra fosse pregressa o ipotizza una caduta, che e' stato un trauma subito il 16 ottobre - probabilmente un calcio - a provocare la frattura. (AGI) Sab (Segue) 101418 APR 10

CUCCHI: PARTE CIVILE, MORI' PER EDEMA POLMONARE CONNESSO A TRAUMA (3)=

(AGI) - Roma, 10 apr. - Dunque, rientra le quadro il risultato dell'elettrocardiogramma cui Cucchi fu sottoposto il 17 ottobre, al suo arrivo al Sandro Pertini. La macchina rilevo' "una marcata brachicardia sinusale", con 49 battiti al minuto contro i 60-90 di una persona in condizioni normali.
Non solo. L'autopsia ha rilevato che la vescica di Cucchi era piena e occupava 2-3 dell'addome. Vi era dunque stata una paralisi dell'apparato, compatibile con la lesione midollare, ha sottolineato Pomara.
Sulle differenti lettura dell'esito degli esami, i periti di parte civile non hanno voluto polemizzare. Di certo, hga spiegato Fineschi, "non si puo' interpretare un dato a se' stante", come per esempio quello istologico, "ma bisogna calarlo nel contesto".
Di certo se Cucchi, sottopeso con i sui 52 chilogrammi per 168 centimetri di altezza, fosse stato adeguatamente curato al Pertini, se la sarebbe cavata. "Stefano era un ragazzo sano, non sono state trovate alterazioni di organi o patologie", ha assicurato Fineschi, "si e' spento perche' gracile e non adeguatamente seguito".
Manconi, per parte sua, ha tenuto a invitare a un'analisi complessiva di quanto accaduto. Perche' se all'inizio si e' molto insistito e indagato sulle violenze che Cucchi avrebbe subito, poi "c'e' stata un'attivita' di disinformazione, di ridimensionamento, e ci si e' concentrati anche nelle indagini sull'abbandono terapeutico al Pertini".
Ora "la perizia porta uno straordinario contributo di verita'", ha aggiunto. Ma questo non porta sollievo alla famiglia Cucchi. Anzi.
"Cio' che fa piu' male e' sapere quanto Stefano debba avere sofferto", ha spiegato la sorella Ilaria, "quanto sia stato abbandonato, e il fatto che abbia pensato che anche noi lo avevamo abbandonato".
E un ringraziamento ai pubblici ministeri che seguono il fascicolo e' arrivato dall'avvocato Anselmo: "Bisogna riconoscere ai sostituti procuratori un impegno ammirevole nell'accertamento della verita'", ha detto, "cosa assolutamente non facile ne' scontata". (AGI) Sab 101418 APR 10

Apc-*Cucchi/ Perizia famiglia: Morte è stata provocata da traumi



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"Frattura lombare ha dato via a catena che ha portato al decesso"

Roma, 10 apr. (Apcom) - Sono stati i traumi e le loro conseguenze a determinare quella catena di eventi che ha portato alla morte di Stefano Cucchi. E' quanto afferma la perizia disposta dalla famiglia presentata questa mattina in una conferenza stampa a Montecitorio, a cui hanno preso parte la sorella Ilaria, il presidente dell'associazione 'A buon diritto' Luigi Manconi e il collegio difensivo.

"La morte di Stefano Cucchi - è quanto si legge nel documento che sintetizza i risultati della perizia - è addebitabile a un quadro di edema polmonare acuto da insufficienza cardiaca in soggetto con bradicardia giunzionale intimamente correlata all'evento traumatico occorso ed alla immobilizzazione susseguente al trauma". In altre parole, ha spiegato il professor Vittorio Fineschi, uno dei consulenti della famiglia, "il decesso è intimamente connesso con le entità traumatiche del 16 ottobre.
La frattura lombare di tipo acuto ha determinato un impegno a livello nervoso-midollare avviando la catena degli eventi che ha portato alla morte".

(Segue)

Apc-Cucchi/ Perizia famiglia: Morte è stata provocata da traumi -2-

Cartelle cliniche parlano di frattura alle 14 del 16 ottobre

Roma, 10 apr. (Apcom) - Il collegio di periti, ha spiegato Fineschi, che dirige la scuola di specializzazione di medicina legale di Foggia, ha esaminato le cartelle cliniche di Cucchi del 16 ottobre 2009. Dall'esame delle carte emerge che alle 14.05 Cucchi era stato visitato nei locali della cittadella giudiziaria e aveva riferito dolore e mostrato ecchimosi nella regione sacrale. Due ore più tardi, alle 16.45 era stato visitato dai medici del Regina Coeli, che avevano chiesto un trasferimento urgente al Fatebenefratelli, descrivendo "ecchimosi sacrale-coggicea, tumefazione del volto bilaterale" e "algia alla deambulazione". Vale a dire lividi alla base della schiena, volto tumefatto e difficoltà a camminare.

Alle 20.11 dello stesso giorno, ora alla quale è stato redatto il rapporto del pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli, i medici scrivono che Cucchi presenta dolore acuto se toccato a livello della regione sacrale e specificano: "Stazione eretta e deambulazione impossibile in relazione alla frattura vertebrale", riferendo l'insorgenza e la durata di sintomi riferibili a un trauma precedente dalle tre alle sei ore, cioè alle 14 dello stesso giorno.

Per gli esperti, perciò, Cucchi ha subito un trauma che ha provocato la frattura della colonna vertebrale tra le 14 e le 15 del 16 ottobre, mentre le ecchimosi al volto, in particolare all'altezza dei sopraccigli, fanno pensare a una contusione.
Messi insieme gli elementi, e la conclusione, l'ipotesi più verosimile è quella che Cucchi abbia subito una aggressione diretta.

Dpn/Sar

CASO CUCCHI: PERIZIA PARTE CIVILE, MORTE STEFANO LEGATA A LESIONI =

Roma, 10 apr. - (Adnkronos) - La frattura lombare e coccigea di tipo acuto ha determinato un impegno a livello nervoso midollare avviando la catena di eventi che ha portato alla morte di Stefano Cucchi. Lo ha detto Vittorio Fineschi consulente di parte civile che ha presentato insieme al professor Cristoforo Pomara, su incarico della famiglia Cucchi, la perizia che spiega la dinamica delle lesioni, dell'agonia e della morte di Stefano Cucchi. "La morte di Stefano Cucchi", secondo quanto emerge dalla perizia, "e' addebitabile a un quadro di edema polmonare acuto da insufficienza cardiaca in un soggetto con bradicardia giunzionale intimamente correlata all'evento traumatico occorso e all'immobilizzazione susseguente al trauma".

Nella perizia, "dalla scansione dell'attivita' certificativa emerge che, alle ore 14.05 del 16 ottobre 2009, Cucchi venne visitato all'interno dei locali della cittadella giudiziaria" e in quell'occasione riferi' "dolore ed ecchimosi nella regione sacrale".
"Due sole ore piu' tardi -si rileva nella perizia- alle ore 16.45, alla visita presso l'Uoc di Medicina penitenziaria e assistenza patologie da dipendenza 1° D della casa circondariale Regina, il sanitario di turno richiese urgente trasferimento al pronto soccorso dell'ospedale civile Fatebenefratelli descrivendo ecchimosi sacrale-coccigea, tumefazione del volto bilaterale e algia alla deambulazione'.

'Alle ore 20.11 dello stesso giorno, Cucchi, ricoverato presso i locali del pronto soccorso del Fatebenefratelli, presenta dolore acuto alla palpazione a livello della regione sacrale accompagnato da un quadro di instabilita' vertebrale con stazione eretta e deambulazione impossibile in relazione alla frattura vertebrale e riferisce l'insorgenza e la durata dei sintomi da tre a sei ore, ovvero alle 14 circa della stessa giornata".

(Sod/Col/Adnkronos) 10-APR-10 13:32

Apc-Cucchi/ Perizia famiglia: Fratture erano recentissime

"Non si era ancora formato il callo osseo"

Roma, 10 apr. (Apcom) - Le due fratture rilevate alla colonna vertebrale di Stefano Cucchi erano "recentissime". E' quello che stabilisce la perizia affidata dalla famiglia a Vittorio Fineschi, direttore della scuola di specializzazione in medicina legale di Foggia, e a Cristoforo Pomara del dipartimento di medicina legale di Foggia. "Abbiamo valutato - spiega Fineschi, illustrando i risultati della ricerca in una conferenza stampa a Montecitorio - immagini radiologiche tradizionali e le abbiamo messe a confronto con Tac e risonanza magnetica. E' evidente che la frattura alla colonna vertebrale in area sacrale era recentissima perché non si era formato ancora il callo osseo, che rappresenta l'inizio del processo di ricomposizione. Questo è il segno che a noi radiologi fa capire che la frattura è di recente insorgenza". Anche l'altra frattura, ha specificato, era altrettanto recente e questo si può capire dalla disposizione delle ossa.

Secondo Fineschi e Pomara "il trauma lombare - è quanto scrivono nella sintesi della perizia - esercita un significativo effetto sulla funzione nervosa. E' dimostrato che i pazienti con lesioni midollari che interessano le prime vertebre lombari presentano alto rischio di disfunzioni cardiache in seguito ad alterazioni delle vie simpatiche dei nuclei intermediolaterali".

Secondo la documentazione redatta dai sanitari dell'ospedale Pertini l'elettrocardiogramma eseguito la sera del 17 ottobre Stefano Cucchi aveva un ritmo cardiaco di 49 battiti al minuto, significativamente al di sotto della media, compresa tra 60 e 90.
Soffriva, insomma, di bradicardia. "E' noto - scrivono ancora i periti - che la bradicardia ha una varietà di eziologie tra le quali spiccano per il caso in questione quelle correlate all'attivazione dei riflessi nervosi. La bradicardia come risposta a stimoli traumatici è stata ben descritta in casi di danni oculari, danni alle corna spinali, shock ipovolemico, emotorace spontaneo e traumi addominali".

Dpn/Ral

CASO CUCCHI: PERIZIA PARTE CIVILE, FRATTURE DI STEFANO ERANO RECENTISSIME =

Roma, 10 apr. - (Adnkronos) - Le fratture a livello lombare e nel tratto sacro-coccigeo che aveva Stefano Cucchi erano recentissime.
E' quanto emerso dalle valutazioni effettuate sulle immagini radiologiche del corpo di Stefano Cucchi dai consulenti di parte civile, professor Vittorio Fineschi e il profossor Cristoforo Pomara che hanno presentato una perizia, su incarico della famiglia Cucchi per spiegare la dinamica delle lesioni, dell'agonia e della morte di Stefano. "Ho concentrato l'attenzione -ha detto Fineschi- su due punti, la frattura della terza vertebra lombare e la frattura nel tratto sacro-coccigeo". Per quanto riguarda la frattura del corpo della terza vertebra lombare, ha spiegato "non c'e' traccia di formazione di callo osseo, cosa che dimostra che la frattura e' di recente insorgenza".

"Le risultanze delle autopsie, -si legge nella perizia- e degli esami Tc e Rmn e Rx, e l'esame istologico, confermano la realta' clinica e patologica diagnosticata nei due accessi al pronto soccorso Fatebenefratelli il 16 e 17 ottobre 2009 e depongono tutte all'unisono per un grave quadro di traumi contusivi chiusi, pluridistrettuale (distretto cranio-facciale, distretto toracico, distretto addominale, distretto pelvico e sacrale) cui concomitava la frattura somatica del corpo della terza vertebra lombare (con cedimento e avvallamento dell'emisoma sinistro) e frattura del corpo della prima vertebra sacrale con vasta area di infiltrato emorragico in corrispondenza dei muscoli lombari, del pavimento pelvico e della parete addominale a dimostrazione della violenza degli effetti lesivi".

"Nel caso di Cucchi, il trauma lombare esercita un significativo effetto sulla funzione nervosa vagale che si estrinseca in maniera subdola a seguito del danno traumatico -si legge ancora nella perizia- e' infatti dimostrato che i pazienti con lesioni midollari che interessano le prime vertebre lombari presentano alto rischio di disfunzioni cardiache in seguito ad alterazioni delle vie simpatiche dei nuclei intermediolaterali".

(Sod/Zn/Adnkronos) 10-APR-10 13:58

Apc-Cucchi/Perizia famiglia:Negligenza al Pertini ma morte per traumi

"Abbandono terapeutico da solo non spiega il decesso"

Roma, 10 apr. (Apcom) - I medici dell'ospedale Pertini hanno mostrato "negligenza, imperizia e imprudenza" nella cura di Stefano Cucchi. Nonostante le loro "gravissime omissioni", però, la causa della morte resta quella dei traumi subiti. È quanto affermano gli esperti a cui la famiglia Cucchi ha affidato l'incarico di svolgere una perizia di parte. "Merita di essere stigmatizzata - spiegano nella sintesi dei risultati della loro indagine - la condotta dei sanitari che si avvicendarono nell'assistenza di Stefano Cucchi durante il ricovero presso l'ospedale Pertini. Tale condotta sanitaria appare viziata da gravi elementi di negligenza, imperizia e imprudenza, tanto nelle fasi diagnostiche, quanto nelle più elementari regole di accortezza del monitoraggio clinico e strumentale. Le gravissime omissioni - proseguono - dei profili di assistenza che emergono, sono ancora più censurabili alla luce dell'atteggiamento di rifiuto parziale di acqua e cibo da parte del Cucchi, rifiuto che avrebbero dovuto, semmai, a maggior ragione, indurre ai sanitari a un più scrupoloso atteggiamento di guardia e sorveglianza".

Ciò non toglie, ha sottolineato però Giuseppe Guglielmi, uno degli esperti a cui è stata affidata la perizia, che "se la frattura viene bene interpretata si capisce come il ragazzo muore. Era un ragazzo sano, non aveva patologie rilevabili.
Togliamo queste nebbie, non è distaccabile il trauma dalla morte.
Cucchi muore per le conseguenze del trauma, non per abbandono terapeutico. C'è anche quello ma non basta. Era un ragazzo gracile, che andava seguito, ma senza traumi non sarebbe morto".

Sull'origine dei traumi i periti spiegano che le lesioni rilevate sul giovane "sono compatibili con una genesi traumatica a opera dell'azione combinata diretta e indiretta, reiterata, di tipo contundente e meccanico violenta". A titolo di esempio nel corso della conferenza stampa gli esperti hanno parlato di calci e pugni. In altre parole è difficile dimostrare in maniera incontrovertibile che le lesioni sono state l'effetto di un pestaggio ma, fanno capire, è questa l'ipotesi più probabile.

Dpn/Lux

CUCCHI: PERITI FAMIGLIA, MORTE LEGATA A TRAUMI RICEVUTI

(ANSA) - ROMA, 10 APR - La morte di Stefano Cucchi 'e' addebitabile ad un quadro di edema polmonare acuto da insufficienza cardiaca in soggetto con bradicardia giunzionale intimamente correlata all'evento traumatico occorso ed alla immobilizzazione susseguente al trauma'.
Sono le conclusioni a cui e' giunto il collegio di periti di parte civile incaricati dalla famiglia Cucchi di fare luce sul decesso, avvenuto lo scorso 22 ottobre, all'ospedale Pertini di Roma, ad una settimana dal suo arresto per droga. Secondo le risultanze dei verbali degli ospedali in cui Cucchi e' stato visitato il 16 ottobre 2009, ed in particolare quello del Fatebenefratelli, emergerebbe, secondo le conclusioni del collegio peritale, che le lesioni sarebbero avvenute tra le ore 13 e le ore 14 dello stesso 16 ottobre.(ANSA).

CASO CUCCHI: PERIZIA PARTE CIVILE, NEGLIGENZA 'PERTINI' MA SENZA TRAUMI NON SAREBBE MORTO =

Roma, 10 apr. - (Adnkronos) - "Se la frattura viene bene interpretata si capisce come il ragazzo e' morto. Era un ragazzo sano, non aveva patologia rilevabili, togliamo queste nebbie. Non e' distaccabile il trauma dalla morte, Cucchi muore per le conseguenze del trauma, non per abbandono; c'e' anche quello ma non basta. Era un ragazzo gracile e andava seguito ma senza traumi non sarebbe morto".
E' quanto hanno spiegato i consulenti di parte Vittorio Fineschi, Cristoforo Pomara e Giuseppe Guglielmi, che hanno presentato la perizia della parte civile realizzata su incarico della famiglia Cucchi che spiega la dinamica delle lesioni, dell'agonia e della morte di Stefano Cucchi. (segue)

(Sod/Col/Adnkronos) 10-APR-10 14:35

CASO CUCCHI: PERIZIA PARTE CIVILE, NEGLIGENZA 'PERTINI' MA SENZA TRAUMI NON SAREBBE MORTO (2) =

(Adnkronos) - "Merita di essere stigmatizzata - si legge nella perizia - la condotta dei sanitari che si avvicendarono nell'assistenza di Stefano Cucchi durante il ricovero all'ospedale 'Sandro Pertini' , Medicina Protetta, avvenuto il 17 ottobre 2009.
Tale condotta sanitaria appare viziata da gravi elementi di negligenza, imperizia, imprudenza, tanto nelle fasi diagnostiche, quanto nelle piu' elementari regole di accortezza del monitoraggio clinico e strumentale. Le gravissime omissioni dei profili di assistenza che emergono, sono ancora piu' censurabili alla luce dell'atteggiamento di rifiuto parziale di acqua e cibo da parte di Cucchi, rifiuto che avrebbe dovuto semmai, a maggior ragione, indurre i sanitari a un piu' scrupoloso atteggiamento di guardia e di sorveglianza, in relazione alla criticita' della patologia di base".

"Nessuna perplessita' genera la genesi traumatica e l'interpretazione del quadro lesivo oggettivato sul cadavere di Stefano Cucchi - si legge ancora nella perizia - Tutti gli esami effettuati nel corso dell'autopsia dimostrano, inequivocabilmente, l'insorgenza traumatica della sua genesi acuta, come incontrovertibilmente mostrato dalle emorragie dei muscoli lombari a livello di L3 e dei muscoli della pelvi in corrispondenza del rachide sacrale. Uguale conferma perviene dalla rilettura delle Tc che confermano le diagnosi effettuate al pronto soccorso del Pertini il 16 ottobre 2009. Tali lesioni sono compatibili con una genesi traumatica ad opera dell'azione combinata diretta e indiretta (trasmissiva), reiterata, di tipo contundente e meccanico violenta".

(Sod/Col/Adnkronos) 10-APR-10 14:38

CUCCHI: PERITI FAMIGLIA, LESIONI COMPATIBILI CON TRAUMI

(ANSA) - ROMA, 10 APR - Le lesioni riscontrate sul corpo di Stefano Cucchi 'sono compatibili con una genesi traumatica ad opera dell'azione combinata diretta e indiretta, reiterata, di tipo contundente e meccanico-violenta'. E' la conclusione a cui sono giunti i periti di parte nominati dalla famiglia Cucchi per accertare le cause della morte di Stefano, il geometra romano arrestato per droga il 15 di ottobre del 2009 e deceduto all'ospedale Pertini il 22.
'Nessuna perplessita' genera la genesi traumatica e l'interpretazione del quadro lesivo oggettivato sul cadavere - prosegue la relazione - tutti gli esami effettuati nell'autopsia dimostrano inequivocabilmente l'insorgenza traumatica e la sua genesi acuta, come incontrovertibilmente dimostrato da emorragie dei muscoli lombari a livello di L3 e dei muscoli della pelvi in corrispondenza del rachide sacrale'.
Il collegio di periti ha ricostruito stamattina in conferenza stampa i vari passaggi di ospedale in ospedale del Cucchi il 16 ottobre 2009. Da un certificato delle 14,05 emerge che Cucchi venne visitato all'interno dei locali della citta' giudiziaria e in quell'occasione riferisce 'dolore ed ecchimosi in regione sacrale'. Alle 16,45, all'ambulatorio di Regina Coeli, il sanitario di turno richiede 'urgente trasferimento' in ambulanza al Fatebenefratelli, descrivendo 'ecchimosi sacrale-coccigea, tumefazione del volto bilaterale e algia alla deambulazione'. Alle 20,11 dello stesso giorno, a quanto risulta dai certificati in possesso del collegio peritale, al Fatebenefratelli Cucchi presenta 'dolore acuto alla palpazione a livello sacrale, stazione eretta e deambulazione impossibile in relazione alla frattura vertebrale e riferisce l'insorgenza e la durata dei sintomi da tre a sei ore', ovvero sia alle 14 circa della stessa giornata. Per cui, conclude la commissione, si puo', sulla base dei certificati, 'datare precisamente l'evento lesivo tra le 13 e le 14,05 del 16 ottobre 2009'.
A chi gli chiedeva come giudicasse l'interpretazione delle fratture data dalla perizia della Procura, e cioe' compatibili con una caduta podalica, il professor Vittorio Fineschi ha risposto: 'Sta alla valutazione, sono possibili piu' meccanismi, ma noi diamo un ruolo a un trauma diretto, un trauma chiuso'. I medici hanno citato, a mero titolo di esempio, un calcio o, in relazione alle lesioni al volto, effetti compatibili con quelli di un trama provocato da una mano stretta a pugno.(ANSA).

CUCCHI: PERIZIA PARTE, MEDICI NEGLIGENTI MA NO CAUSA MORTE

E' MORTO PER CONSEGUENZE DEL TRAUMA NON PER ABBANDONO (ANSA) - ROMA, 10 APR - 'Se la frattura viene bene interpretata si capisce la morte di Cucchi. Era sano, senza patologie rilevabili, togliamo di mezzo queste nebbie. Il trauma non e' distaccabile dalla morte: e' morto per conseguenze del trauma, non per abbandono. C'e' anche quello ma non basta'. Lo hanno spiegato i periti incaricati dalla famiglia Cucchi di fare luce sulla morte del geometra romano, avvenuta il 22 ottobre scorso all'ospedale Pertini di Roma, nel corso di una conferenza stampa alla Camera.
'Era comunque un ragazzo gracile - hanno proseguito - andava seguito. Non sarebbe morto senza quei traumi' ma, ha puntualizzato uno di loro, Vittorio Fineschi, 'se trattato adeguatamente si sarebbe evitato il decesso'. Riguardo alla condotta dei sanitari della struttura protetta dell'ospedale Sandro Pertini, i periti di parte sostengono che il loro operato 'merita di essere stigmatizzato'. 'Tale condotta - si legge nella relazione - appare viziata da gravi elementi di negligenza, imperizia e imprudenza, tanto nelle fasi diagnostiche quanto nelle piu' elementari regole di accortezza del monitoraggio clinico e strumentale. Le gravissime omissioni dei profili di assistenza che emergono - prosegue la relazione - sono ancora piu' censurabili alla luce dell'atteggiamento di rifiuto parziale di acqua e cibo da parte del Cucchi, rifiuto che avrebbe dovuto semmai, a maggior ragione, indurre i sanitari a un piu' scrupoloso atteggiamento di guardia e di sorveglianza in relazione alla criticita' della patologia di base'.
Cucchi, e' stato spiegato stamattina, pesava 52 chili al suo ingresso e 37 al decesso su una statura di un metro e 68. Nel corso della presentazione della perizia e' stato rilevato inoltre come la vescica del cadavere contenesse 1,4 litri di acqua, contro una capienza regolare di 3-400. 'Il 17 ottobre 2009 - si legge nella relazione a 24 ore dal trauma - il Cucchi presenta una vescica neurologica con la necessita' di posizionare un catetere per il presunto danno alle radici nervose tipico delle evoluzioni dei soggetti con frattura di L3 e prima coccigea'.(ANSA).
10-APR-10 14:43
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