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Il profilo sinistro di Carolina Lussana

 

di Patrizio Gonnella

 

Nei prossimi giorni si vota un emendamento al disegno di legge sulla sicurezza presentato dalla senatrice radicale eletta nel gruppo del Pd Donatella Poretti. Molti altri l’hanno firmato e sostenuto con grande convinzione. L’emendamento intende introdurre il delitto di tortura nel codice penale italiano. È stato chiesto e ottenuto il voto segreto. I partiti di centrosinistra lo sostengono. Basterebbero poche decine di voti provenienti dal Pdl affinché passi. Dalla Lega invece non ci si può attendere franchi tiratori. Tortura e Lega sono le parole chiave di un vero profilo sinistro. Carolina Lussana, nata a Bergamo, laureata in giurisprudenza, è vicepresidente della Commissione Giustizia della Camera. Che c’entra con la tortura Carolina Lussana? C’entra perché fu grazie a lei che nel secondo governo Berlusconi cadde la possibilità di approvare il disegno di legge diretto a introdurre il crimine di tortura. Era stato presentato da Gaetano Pecorella, avvocato di Silvio Berlusconi, già presidente della commissione Giustizia e parlamentare del Popolo delle libertà. Carolina Lussana presentò un emendamento che prevedeva l’incriminazione per tortura solo per chi “lo avesse fatto almeno due volte”. Quell’emendamento fu approvato: e la proposta di legge, a quel punto, fu fatta morire assai opportunamente. Carolina Lussana, ha presentato in questa legislatura come prima firmataria le seguenti proposte di legge: legge quadro sulla famiglia e per la tutela della vita nascente; introduzione dell'articolo 414-bis del codice penale concernente la pedofilia e la pedopornografia culturale; modifiche al codice penale concernenti la disciplina dei reati di violenza sessuale nell'ambito dei delitti contro la vita e l'incolumità individuale; introduzione dell'articolo 611-bis del codice penale e altre disposizioni concernenti il delitto di molestia insistente; modifica all'articolo 442 del codice di procedura penale; inapplicabilità del giudizio abbreviato ai delitti puniti con la pena dell'ergastolo; disposizioni in materia di prostituzione; disposizioni in materia di sicurezza degli impianti protesici mammari; modifiche alla legge 13 aprile 1988, n. 117, in materia di responsabilità civile dei magistrati; delega al Governo in materia di elezione popolare dei giudici di pace; istituzione in Bergamo di una sezione staccata del tribunale amministrativo regionale della Lombardia. Si consideri l’ultimo disegno di legge: se ne può dedurre che il bene e la sicurezza del Paese passino dall’istituzione di una nuova sezione del Tar a Bergamo. L’unica morale possibile di questa storia è che quando sei di destra, sei di destra. E per destra qui si intende quella roba cupa e tetra, quell’idea aggressiva e vendicativa delle relazioni sociali (che può annidarsi, beninteso, anche a sinistra): non c’è differenza tra uomo e donna. Solo che l’uomo di destra lo puoi definire con adeguati epiteti; con la donna di destra, doverosamente, devi andarci più cauto, altrimenti rischi di sembrare misogino. E chissà che – in fondo in fondo – non sia pure vero.

 

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