RITORNO A CASA Sceneggiatura di Corrado Ferioli SCENA 1 ESTERNO CARCERE EST. GIORNO Un portone blu che lentamente si apre, per allargarsi fino a permettere la vista di un giovane uomo che esce all’esterno. È vestito con jeans logori, una maglietta nera, scarpe ginniche bianche, alla spalla destra tra ha uno zainetto, fuma una sigaretta, capelli corti e barba fatta; si muove in fretta e appare decisamente agitato. SCENA 2 STRADA DI CITTA’ EST. GIORNO L’uomo avanza veloce in una strada di città. Sulla sua destra si vedono case e auto parcheggiate; incrocia dei passanti ma non si cura di loro; guarda dritto davanti a sé. L’uomo avanza veloce lungo la strada, quasi correndo, percorre gli scalini d’acceso alla metropolitana e svanisce alla vista mescolandosi con gli altri passeggeri. SCENA 3 STAZIONE TERMINI. BIGLIETTERIA. INT. GIORNO In totale, la biglietteria. Il caos della stazione, la gente in fila. Il rumore assordante. STACCO SU SCENA 4 STESSO AMBIENTE Il PP del giovane uomo. FELIX Un biglietto in seconda classe per Milano. BIGLIETTAIO Trentotto e cinquanta. Il ragazzo mette il denaro sul piattino girevole. Ritira il biglietto. FELIX Grazie. BIGLIETTAIO Prego, buon viaggio. Si infila il biglietto nella tasca posteriore dei Jeans e alza lo sguardo sul tabellone delle partenze. In DETTAGLIO, leggiamo con lui: Roma – Milano Partenza ore 12:30 Binario 12. STACCO SU SCENA 5 STAZIONE TERMINI. ANDRONE PARTENZE INT. GIORNO In SOGGETTIVA di Felix vediamo persone ferme al binario, carrelli con bagagli, bambini che piangono, facchini, un veicolo della polizia, venditori ambulanti. Ora Felix schiva molte persone perché va molto in fretta, fra pochi minuti il treno parte e non può perderlo in nessun caso. In DETTAGLIO, la sua mano che afferra la maniglia del vagone. STACCO SU SCENA 6 VAGONE EUROSTAR INT. GIORNO Il ragazzo è appena salito, che il treno parte. In soggettiva, Felix procede all’interno del vagone, fino al posto assegnato dal biglietto. Poi il ragazzo crolla sul sedile del posto assegnatogli. Il sudore gli cola copioso sulla fronte, è accaldato, si vede chiaramente la maglietta appiccicata al petto. E’ a disagio e nervosamente cerca di asciugarsi il volto con un fazzoletto. Di fronte a lui è seduto un signore elegantemente vestito. Il giovane cerca di aprire un finestrino, ma non ci riesce. SIGNORE (gentile) Guardi che è bloccato… Il ragazzo lo guarda. SIGNORE Non si apre. FELIX (un po' sorpreso) Però una volta… SIGNORE (accondiscendente) Eh, sui treni di una volta. Il ragazzo accenna ad un sorriso, un po’ a disagio. Poi si siede. Cerca di calmarsi concentrandosi sul paesaggio. Si vedono correre veloci i viadotti, campi, strade, fiumi, città e stazioni. Il sole ha ceduto il posto a una consistente nuvolosità, che lo accompagna nel ritorno a casa. SCENA 7 STESSO AMBIENTE Felix è seduto a destra e guarda fuori dal finestrino; di fronte siede un signore di mezza età, ben vestito, curato nell’aspetto, legge e ogni tanto sbircia il giovane uomo da sopra il quotidiano. PP sul viso di Felix che, rilassato, osserva lo scompartimento con i sedili verdi, le rifiniture di plastica bianca, le tendine nere, i posacenere vuoti e puliti, la scritta Vietato Fumare sotto il finestrino. Sul vetro del finestrino iniziano a scorrere delle goccioline d’acqua, la pioggia è in crescendo e si sta trasformando in temporale. I segnali delle varie città scorrono all'esterno del finestrino. STACCO SU SCENA 8 STESSO AMBIENTE Il treno rallenta, è entrato a Milano. PP del viso di Felix, dai cui occhi scendono delle lacrime, prima lentamente, poi copiosamente. SIGNORE Serve aiuto? FELIX Lei ha un fazzoletto? SIGNORE Sì, ecco (porgendogli un kleenex) FELIX Grazie. SIGNORE Perché tanta tristezza? FELIX Emozioni e ricordi.... SIGNORE Se il ritorno a Milano le fa questo effetto, non poteva rimandare? FELIX No, non potevo, sto andando dai miei genitori. In dissolvenza sul cartello azzurro e bianco: Milano, mentre il treno si ferma subito dopo le parole di Felix. STACCO SU SCENA 9 STAZIONE DI MILANO – INT. GIORNO – PIOVE Felix scende dal treno con molta calma, sul marciapiedi uomini, donne e ragazzini lo superano in fretta; lui non ha più fretta e lentamente si avvia verso la fine del binario accendendosi una sigaretta, incurante degli schizzi d’acqua dal tetto dei vagoni. Camminando lungo il marciapiedi inizia a scorgere una sagoma di una persona a lui familiare, più si avvicina e più è evidente che si tratta dell’amico con cui aveva appuntamento. È Carlo, un uomo di qualche anno più vecchio, altezza media, un po' calvo, baffi neri, completo blu e un po' di chili di troppo. Affretta il passo e quasi correndo negli ultimi metri lo raggiunge e lo abbraccia calorosamente nel mezzo del formicaio umano della stazione. CARLO Com’è andato il viaggio? FELIX Bene, pensavo peggio. CARLO Come ti senti? FELIX Emozionato e nervoso. Sono passati tanti anni... CARLO Lo so, ma andrà tutto bene. FELIX Non so…, sul treno ho già pianto. CARLO Non preoccuparti. Dai… andiamo! Si allontanano verso l’uscita della stazione. STACCO SU SCENA 10 - INTERNO AUTOVETTURA - EST. GIORNO - PIOVE FORTE Carlo guida veloce, Felix è al suo fianco, la pioggia picchia furibonda sui vetri dell'auto. FELIX Ma dove sono finiti i prati? CARLO Se li è mangiati la città. FELIX ... e il torrente dove andavo a pescare? CARLO Interrato, ci stiamo passando sopra. FELIX E' proprio cambiata questa città... CARLO Siamo arrivati. Svolta a sinistra e ferma l'auto. STACCO SU SCENA 11 - ESTERNO AUTOVETTURA - EST. GIORNO - PIOVE PP sul viso di Felix, che suda e respira affannosamente. Passaggio al PP della sua mano che indugia sulla maniglia della portiera, zoom out su Felix, che esce rapido dall'auto incurante della pioggia che lo colpisce. STACCO SU SCENA 12 - CIMITERO - EST. GIORNO – VIALE - PIOVE Inquadrature dall'alto di due gambe che avanzano lungo il viale in ghiaia, alternate con PP del viso di Felix che camminando si toglie dal viso acqua o forse lacrime, mentre avanza si rivolge ai genitori: FELIX Sarebbe bello poter risolvere tutto con un abbraccio, un bacio e qualche parola di scusa…, ma non va…, perché sapete che non è tutta colpa mia…, le botte…, le punizioni assurde…, i silenzi…, le incomprensioni… Certo non vi potevo scegliere, ma è sicuro che potevo evitare di mettervi dietro queste lapidi STACCO SU: SCENA 13 CIMITERO – DAVANTI ALLE LAPIDI – NON PIOVE PIÙ PP sulle lapidi dei genitori. ZOOM OUT su Felix inginocchiato davanti alle lapidi, le braccia larghe appoggiate sulle stesse, la testa china. Il cimitero è deserto, non piove più e un timido sole appare sullo sfondo, Felix riprende a parlare sollevando la testa. FELIX Mi dispiace tanto... tanto, darei la vita per farvi ritornare al mondo, ma non è possibile... Dirvi quanto sono pentito è poco, mi mancate e vi penso sempre... Sono venuto a chiedervi perdono....se me lo vorrete concedere, e a promettervi che vivrò portandovi dentro il mio cuore. Lentamente si alza in piedi, si volta e si avvia verso l'uscita del vialetto, alle sue spalle splende un sole accecante. STACCO SU: SCENA 14 EST. CIMITERO - EST. GIORNO – PIENO SOLE Felix e Carlo sono fermi davanti all'auto, si abbracciano, si discostano e scambiano delle battute. CARLO Stai bene? FELIX Proprio bene, no... sollevato. CARLO Vedrai che starai meglio. FELIX Speriamo... Per adesso è uscito il sole. Salgono sull'auto. STACCO SU: SCENA 15 INTERNO AUTO – EST. GIORNO Carlo guida con gesti rapidi, si comprende che ha fretta. Felix siede al suo fianco, è rilassato, si allunga sul sedile, accende l'autoradio e fuma una sigaretta; apre il finestrino per assaporare il fresco dopo la pioggia. PP sul cartello della stazione centrale di Milano. STACCO SU: SCENA 16 EST. CARCERE – EST. SERA È ormai sera. Felix cammina lentamente lungo la strada deserta, alla sua destra un alto muro in cemento armato, torrette di guardia, luci perimetrali gialle. Sullo sfondo un grande portone domina la scena. Mentre si avvicina, per terra si vedono fogli di giornale, cicche di sigarette, foglie secche, lattine e cartacce varie. Zaino in spalla, si è avvicinato al portone, fuma una sigaretta. STACCO SU: SCENA 17 EST. CARCERE – EST. SERA PP sulla mano di Felix che suona il citofono. ZOOM OUT sul portone blu che si apre. Felix allunga un foglio di carta alla mano protesa dalla guardiola, butta la sigaretta e varca il portone che lentamente si chiude alle sue spalle. STACCO SU: SCENA 18 - TITOLI DI CODA PP sulla finestra di una cella, su cui appare la scritta “Fine” e scorrono i titoli di coda. |
- Pubblichiamo il racconto di Antonio Argentieri, apparso sul sito www.terramara.it, in cui denuncia un pestaggio subito da alcuni agenti del carcere di Arezzo nel 2004
- Pubblichiamo una serie di lettere inviate da detenuti a Radio carcere, trasmissione settimanale a cura di Riccardo Arena, su Radio Radicale
- Michela e le altre
- Nuove carceri senza personale
- Ergastolani: una protesta ignorata
- Indulto e disinformazione
- Leggete e diffondete: mio padre per l'ennesima volta è in grave pericolo
- Comitato educatori penitenziari: per "alternative al carcere" servono più educatori
- Petizione al Parlamento Europeo: tutta l'Europa abolisca l'ergastolo
- Detenute madri
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