di Carmelo Cantone, direttore di Rebibbia Nuovo Complesso

Le sue piccole follie l’Inter continua a farle, ma con la dottrina Mourinho è quasi impossibile che si faccia rimontare dieci punti in sei partite. Sabato è stato certificato che l’Inter e la Juventus almeno per quest’anno, non sono sullo stesso piano.

I cori razzisti contro Balotelli più che rabbia o vergogna provocano nausea; immaginate se i ventidue giocatori in campo avessero smesso di giocare e minacciato di chiuderla lì per protesta. Sarebbe stata una bella mazzata al razzismo balordo di tutte le curve, ma si sa, stiamo giocando tutti quanti la partitona, e poi per gli juventini Balotelli è stato veramente antipatico, figurati se gli si può mostrare solidarietà. Infatti nell’intervista del dopo-partita, Le Grottaglie si è ricordato di quanto è stato scorretto e sfottente il ragazzo ma non dei “buuu” razzisti.

A volte penso che il carcere sia uno dei luoghi dove c’è minore spazio per la xenofobia.

Walter Zenga raggiunge la quota salvezza con il Catania e nell’intervista sulle voci di mercato precisa che, oltre al catanese, lui conosce francese, spagnolo, romeno, slavo e sua moglie pure l’arabo. Della serie: se non sei esotico non puoi allenare. Anche altri allenatori confermano che stanno prendendo lezioni di inglese; ma allora è vero! Aldo Biscardi aveva indicato la strada (denkiu).

La vittoria della Roma è come una sfilata di portafoglio. Julio Batista, dopo essersi procurato il rigore, aveva la faccia del gatto che s’è mangiato il topo.

Tutta un’altra faccia quella di Luigi De Canio, allenatore del Lecce, che con venticinque chili in meno è il sosia di Daniele, storico sindacalista di Rebibbia per la polizia penitenziaria; quando non riusciamo a trovare un accordo ha le stesse espressioni di Luigi De Canio davanti alle telecamere alla fine della partita.