di Carmelo Cantone, direttore di Rebibbia Nuovo Complesso
Gli anticipi di campionato mostrano tre modi diversi di avvicinarsi e sentire le partite di ritorno di Champion’s: l’Inter soffre ma vince contro un Genoa che si conferma squadra di grande organizzazione di gioco; la Juve rubacchia il derby, con Novellino che recita la parte di chi ha giocato bene ed ha perso (probabilmente non ci crede neanche lui) e la Roma dopo le polemiche della settimana rimedia un pareggio brutto, ma brutto. Alla fine di questa settimana all’Inter si spaccano i difensori, alla Juve i centrocampisti e la Roma ha gli attaccanti a mal partito. Come presupposti per il turno di Coppa siamo messi veramente bene. Inzaghi ha battuto l’Atalanta tre a zero, ma non credo che abbia restituito molto ossigeno ad Ancellotti. Sono sempre più convinto che questo giocatore sia dotato di un microchip sul piede – o di qualche diavoleria del genere - che gli permette di navigare sulla linea del fuorigiuoco. La sua è un’arte coltivata da sempre, una vocazione religiosa, una filosofia dell’esistenza: gli altri cercano di giocare a pallone, lui si industria a dare la mala serata ai portieri. Più di 140 gol in serie A e mai uno stop riuscito: ricordarsi di organizzare una puntata di Superquark sull’argomento. A Catania si usa dire “Spassu fora e triulu in casa”, per chi piange in famiglia e fuori fa il viveur. Al povero Walter Zenga dovranno insegnare questo detto per la prossima volta, perché, diciamo la verità, a Catania per la vittoria contro il Palermo avranno organizzato sette cene in sette giorni, ed i risultati si sono visti. Chiudiamo con una chiara risposta alla cupola barese che si muove all’interno di questo sito. Più volte siamo stati gentilmente invitati a dare attenzione in questa rubrica ai miracoli che il Bari sta realizzando in serie B. Ragazzi, prima salite in serie A e poi ne parliamo, noi non facciamo prostituzione intellectual. Alle coppe! Alle coppe!