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di Carmelo Cantone, direttore di Rebibbia Nuovo Complesso
Ce ne vuole fortuna a trovare all’Olimpico la Roma più rattoppata dell’ultimo decennio. Anche la Juventus poteva lamentare una lista di sette, otto titolari (o quasi) assenti, ma un conto è mettere in campo Laquinta, Giovinco e Melberg, un altro è disporre di Loria, Diamoutene e Montella, con tutta la simpatia per quest’ultimi. Alla Roma scappano via Genoa e Fiorentina. I tre punti del Genoa sono di rabbia: ma la rabbia è tutta del Presidente Pozzo dell’Udinese. E vai con la moviola, con i falli ed i rigori non dati, ma soprattutto con le frasi come: “quest’arbitro ci danneggia sempre!”. A questo punto la domanda da studio è sempre quella: “ma allora quest’arbitro ce l’ha con l’Udinese?”. La risposta è impagabile: “No, non l’ha fatto apposta, però subisce l’atmosfera della platea importante”. Con tutto il rispetto degli amici genoani e sampdoriani, ma non è che Marassi e Maracanà siano la stessa cosa. Comunque sia, forza Udinese per i quarti di Coppa UEFA. La Fiorentina vince il derby e rimane in zona Champion’s, ma le manca qualcosa per diventare la reale quarta forza del campionato. A nove giornate dalla fine non è, secondo me, sicuro neanche il terzo posto al Milan, vedremo, con la primavera, chi ha le gambe molli. Con il 3 – 0 dell’Inter sulla Reggina, guadagno soprattutto il decoroso silenzio dell’ispettore Ninetto, juventino e calabrese (come è dura la vita). Intanto, Marcello Lippi ha diramato le convocazioni: c’è Bocchetti: bene; c’è Motta: bene; c’è Pazzini: benissimo. E Cassano, dov’è Antonio Cassano? Mister, riapra i termini per Cassano, sposti di un giorno il calendario delle partite, emendate il decreto mille-proroghe, ma convocate Cassano. La verità è che al pibe de Bari non hanno mai applicato l’indulto.
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