Serie TV Dexter, USA, 2006-2008 (trasmesso su Italia1, dicembre 2008) di Corrado Ferioli La serie TV narra la vita di un poliziotto della scientifica di una cittadina degli USA, che sfruttando il suo ruolo e le informazioni giudiziarie in suo possesso, rintraccia ed uccide persone che sono riuscite a sfuggire alla legge; diventa un giustiziere. Nel corso delle puntate, attraverso un preciso uso di flash-back, si scoprono episodi della sua infanzia; figlio adottivo del capo della polizia, rivela precisi istinti omicidi, che il padre comprende subito e indirizza verso il ruolo del giustiziere. Non solo, il padre gli fornisce le conoscenze per uccidere senza lasciare tracce, capacità che poi aumenterà diventando egli stesso poliziotto.
Dexter uccide per unire la sua sete di giustizia con quella personale di uccidere, un prototipo nuovo di giustiziere, dotato di una sua particolare morale, che in un episodio gli impedisce di uccidere un giovane assassino, perché ha agito in vendetta di una violenza sessuale subita, per poi ritrovarselo al posto di polizia accusato di un altro omicidio. La trama principale si snoda attraverso la caccia ad un serial-killer particolare, che uccide le proprie vittime, tutte donne, dissanguandole e congelandole, facendo ritrovare i pezzi dei corpi in determinate posizioni. Il protagonista nutre una particolare venerazione per questo tizio, che a sua volta dimostra di conoscerlo molto bene, facendogli ritrovare degli indizi che lo riconducono ad una infanzia comune. La prima serie si conclude con la scoperta che il serial-killer altri non è che suo fratello, separatosi da lui quando vennero ritrovati sul luogo dell’omicidio dei loro genitori e cresciuto in un ospedale psichiatrico. Uscito da pochi anni lavora come medico protesico e si fidanza con la sorella adottiva di Dexter, mettendolo di fronte alla scelta, nell’episodio finale, di ucciderla per sancire il loro essersi ritrovati e l’inizio di una nuova vita comune di omicidi. Dexter non accetta la proposta ed uccide il fratello, diventando anche famoso per aver salvato la sorella e scoperto l’identità del serial-killer. Il personaggio è descritto molto bene: sia per quanto attiene alla sua morale, sia per il suo profilo psicologico mirabilmente esposto, per esempio la sua sensazione di vuoto davanti alle comuni manifestazioni umane come il riso o il pianto. Si sente vuoto, asettico e lo dice apertamente. Non ha rapporti sessuali con una compagna, a cui è legato da un particolare rapporto e la cosa gli sta bene, perché è profondamente a disagio con il sesso e con i sentimenti. Vive una doppia vita, sempre sul filo del rasoio tra l’essere scoperto e il farla franca. La serie è bellissima per ambientazioni, personaggi, trama e sviluppo, anche se moralmente molto discutibile e probabilmente la sua peggior pecca è proprio nella sua stessa natura estrema. La morale è estremamente negativa, principalmente per il contesto di violenza in cui nasce e si sviluppa la trama, ma bisogna riconoscere che di quest’opera esistono anche serie successive, apparse solo sulle piattaforme satellitari, in cui il protagonista cambia radicalmente la sua vita, arrivando addirittura a rinunciare alla sua missione di giustiziere, principalmente in ragione del sentimento verso la compagna, che risveglia in lui sensazioni, emozioni e stati d’animo a cui non era abituato, che lo portano gradualmente a modificare completamente la sua vita. La prima serie, così come è apparsa su Italia 1, è totalmente negativa, perché non può passare il messaggio del giustiziere, in quanto esistono le leggi e i tribunali sono le uniche sedi deputate al giudizio. (Rebibbia, gennaio 2009) |
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