Home            Chi Siamo             Links             Cerca             Contattaci


IL GRANDE PAOLO

di Carmelo Cantone, direttore di Rebibbia Nuovo Complesso

In questo finale di maggio i temi calcistici vanno verso l’imbuto della conclusione del campionato.
Detta così ai tifosi del Torino non gli dovrebbe suonare per niente bene; i fatti dicono che il Bologna alla fine della partita festeggiava una salvezza che ancora non ha. E se non vincesse con il Catania domenica prossima e il Torino vincesse fuori casa con la Roma?
Badate bene, ho usato il periodo ipotetico del terzo tipo: quello della irrealtà.
Il commento più lucido e disincantato a fine partita è stato di Gian Piero Gasperini. Davanti alle botte finali di Torino – Genoa non ci si deve stupire; chi non vuole retrocedere non si rassegna al fatto che debba affrontare una partita vera, in cui l’avversario ti può far perdere all’ultimo minuto.
Ormai se ne è parlato tutta la settimana e si è continuato la domenica: il toto allenatori.
Le interviste nel dopo partita con gli interessati facevano venire il latte alle ginocchia. Non ho capito niente della risposta di Mourinho alla domanda del 99.99% sulla sua permanenza all’Inter.
Modesta idea: e se anche questa fosse un’idea per distrarre da un clamoroso acquisto in atto o dalle polemiche su Ibra? Ormai s’è capito che quel gran figlio di lusitano le pensa tutte.
A Spalletti ed Ancellotti poco manca che ogni volta gli facciano le condoglianze, ed in realtà si discute in quali club miliardari saranno costretti ad emigrare l’anno prossimo.
Zenga lascia il Catania e chiede di essere creduto quando dice di non avere oggi un altro contratto. Da catanese gli credo e penso che il suo abbandono è dovuto alla comprensione che la piazza di Catania è difficile in molti sensi e che domani potrebbe travolgerlo. Meglio andare via con il massimo della valutazione.
L’uscita di scena di Maldini dal Meazza ha in sé qualcosa di Shakespeariano; una volta di più mi convinco che il grande campione deve andare via con una sconfitta. All’ambiente che lo circonda spetta la capacità di distogliere lo sguardo dalla contingenza e celebrare il campione.
La sua uscita mi ricorda il pensionamento di alcuni vecchi appuntati dell’antico Corpo degli Agenti di custodia, con cui lavoravo: persone oneste, discrete quanto brave. Chi li salutava aveva sempre la modestia di ringraziare per quello che gli avevano insegnato.    

 

 

Share/Save/Bookmark
 

Numero dei detenuti presenti su 43084

61.481 detenuti
il 7/2/2014


Osservatorio sulla contenzione
a cura di Grazia Serra

  
   

   
    a cura di Francesco Gentiloni

" Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri"
Voltaire

 


Relizzazione tecnica: Emiliano Nieri
Progetto grafico: Enrico Calcagno, Daniele Funaro - AC&P - Aurelio Candido e Partners
Powered by Joomla!