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La VERTIGINE  del  TEMPO - dove i Sensi dileguano
Marga Esposito
All’Emporio delle  Arti (fucina  d’arte e cultura) in V. G. Costamagna  42, Roma, la sera del  7 marzo, è andato  in scena lo spettacolo  di teatro e danza dal titolo “ST22”, ricerca  sulla detenzione femminile, con testo (estratto di un monologo) dell’attrice Carmen Iovine, regia e coreografie di Rosaria Iovine   -interamente intuito ed analizzato fuori dalle mura nel 2008, quando le autrici non avevano ancora aderito al progetto che oggi porta il teatro in carcere-  . Ne viene fuori un piccolo cult con la levatura morale di impronta brechtiana.
Nel buio del palco e della platea si alza una musica tribale, quasi viscerale, mistura esotica di dialetti medio-orientali; pian piano si introducono ombre, poi figure: corpi di donne  coperti appena da una sorta di sottotunica; sono esili, scarni, nervosi; l’espressione dei volti fissa ed esanime; non c’è mai chiarore pieno e il buio impera nello spazio e nel tempo, mentre qualche luce si introduce a forza, stagliandosi su e tra le loro membra in movimento. L’atmosfera diviene densa, livida, penetrante, tra la vista, l’udito e i cinque sensi tutti, dello spettatore rapito. L’intensa percezione  fruita è proprio quella della limitazione afflittiva, subita da quelle donne dall’identità smarrita, individui costipati nell’intera sfera psicofisica e di cui si assottiglia sempre più la soglia percettiva.
La musica diviene urlo sordo, il discorso mozzo, la voce muta e la danza diventa affannoso annaspare o moto tronco, dentro petroliose buste da bidone, avvolgenti, soffocanti; dove arrancano passi senza futuro  che tradiscono  movimento senza scopo; al punto che il movimento stesso, scoordinato nel sofferto manifestarsi, si coordina sui ritmi di una ciclicità immutabile nella routine dei giorni, l’uno dietro l’altro, tutti uguali. Niente luce, niente aria, niente speranza, niente sogni… solo tempo, tanto indefinito,  dilatato tempo. Lo spettacolo sprigiona e comunica un’aggressività repressa, poi compressa, passiva. La denuncia è dura e cruda: Detenzione senza un Sistema che sostenga, curi, riabiliti, conforti, detenzione fine a sé stessa è morte.

10 marzo 2011
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Numero dei detenuti presenti su 43084

61.481 detenuti
il 7/2/2014


Osservatorio sulla contenzione
a cura di Grazia Serra

  
   

   
    a cura di Francesco Gentiloni

" Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri"
Voltaire

 


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