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Identità sospese. Storie di luoghi, vita e carcere
a cura di Luciana Scarcia
Ed. Herald, Roma, 2007


Il carcere, l’istituzione totale che annulla le identità basate su scelte antisociali, è anche il luogo che può predisporre alla definizione di un’identità più matura e risolta. In un tempo sospeso tra un passato negato e un futuro incerto l’identità che svanisce diventa oggetto di pensiero; un pensiero guidato dalla ricerca dei luoghi che hanno accolto pezzi di vita e modellato aspetti dell’identità.
Questi racconti e testimonianze delineano un’asimmetrica geografia di luoghi: quelli in cui ci si è trovati per nascita o per caso, dove la vita ci ha portato o ce ne ha allontanato per necessità o scelta, luoghi amati o odiati, in cui si ritorna con l’immaginazione partendo da quel luogo vuoto di appartenenze che è il carcere. È una geografia che ci mette in relazione con il mondo recluso – che è parte di noi e altro da noi – e ci richiama alla comune responsabilità verso il destino dell’umanità.

 

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il 7/2/2014


Osservatorio sulla contenzione
a cura di Grazia Serra

  
   

   
    a cura di Francesco Gentiloni

" Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri"
Voltaire

 


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