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Reparto detentivo efficiente ma "troppo burocratico e carcerario"

Roma, 26 nov. (Apcom) - Cinque deputati, appartenenti al Comitato per la verità su Stefano Cucchi, hanno visitato questa mattina l'ospedale Pertini di Roma. All'iniziativa hanno partecipato Rita Bernardini (Pd-Radicali), Guido Melis (Pd), Jean-Leonard Touadi (Pd), Melania Rizzoli (Pdl) e Renato Farina (Pdl). I risultati sono stati presentati nel corso di un incontro a Montecitorio, presieduto dal coordinatore del Comitato, Luigi Manconi.

"Sono rimasta colpita - ha spiegato la Rizzoli, che di professione è medico ospedaliero - perché è un reparto pulito, efficiente, fatto di camere singole, ognuna munita di bagno completo. L'unica differenza rispetto alle altre camere di degenza ospedaliera è che la porta è ferrata. È un reparto nuovo, è stato aperto nel 2005 e ha 22 posti letto. Finora - ha spiegato - ci sono stati soltanto 3 decessi, oltre a Cucchi, e riguardavano malati allo stadio terminale. L'unico caso di morte inaspettata e improvvisa è stato quello di Stefano".

Cionostante, le condizioni di Stefano Cucchi, ha sottolineato, sono state sottovalutate. Il 31enne era "in condizioni 'molto scadute', come le descrive il medico, con 'evidenti ematomi al volto, e un quadro di insufficienza renale da disidratazione".
Però nessuno si è reso conto che stava andando incontro alla morte e nessuno ha chiamato i genitori. "La nostra impressione - ha aggiunto - è che nell'area detenuti dell'ospedale Sandro Pertini la burocrazia si affermi sulla ragione umana e sul buonsenso. E' il burocratismo una delle ragioni della morte di Stefano Cucchi".

"La questione principale - ha sintetizzato Manconi - è che il reparto detentivo del Pertini è troppo carcere e poco ospedale.
Lì sono ricoverati detenuti che hanno patologie, talvolta molto gravi. Questo richiederebbe che l'assistenza medica fosse privilegiata sul resto".



Apc-*Cucchi/ Rizzoli (Pdl):Era morto da un'ora quando è stato trovato
"Perciò la rianimazione è stata inutile"


Roma, 26 nov. (Apcom) - Stefano Cucchi era morto da più di un'ora quando gli infermieri sono andati a svegliarlo. E' la conclusione a cui è giunta la deputata del Pdl Melania Rizzoli, che questa mattina ha visitato il reparto detentivo dell'ospedale Pertini di Roma insieme a quattro colleghi onorevoli. Presentando le conclusioni del sopralluogo a Montecitorio, Rizzoli, che esercita la professione di medico ospedaliero, ha spiegato che doveva essere necessariamente morto da tempo, se le tecniche di rianimazione non hanno sortito alcun effetto.

"Credo - ha detto Rizzoli - che sia stato sottovalutato lo stato di salute di Stefano. E' stato talmente sottovalutato che non solo i medici non prevedevano la morte, e non lo ritenevano in pericolo, tanto che il paziente è stato trovato morto. Non è morto - ha sottolineato - con i medici accanto che cercavano di rianimarlo. Sono gli infermieri che sono andati a svegliarlo al mattino che lo hanno trovato morto. Hanno provato a rianimarlo con tecniche rianimatorie che, qualora venissero applicate su un paziente appena morto, soprattutto su un paziente giovane, di 30 anni, avrebbero effetto immediato. In questo caso evidentemente il paziente era morto da più di un'ora e quindi ogni tentativo di rianimazione è stato perfettamente inutile. Noi vogliamo sapere la causa di morte di Stefano. Le percosse non hanno provocato lesioni mortali. Perciò non sappiamo di cosa è morto".

"Nella diaria quotidiana - ha proseguito la parlamentare - c'è scritto più volte che il paziente rifiutava di bere e di mangiare. Fino a pochi giorni prima, però, andava in palestra. Si allenava, mangiava e beveva e a 31 anni non si muore in quattro giorni per sospensione del cibo e dell'idratazione. E poi non è il caso di Stefano, perché comunque aveva bevuto succhi di frutta, risulta anche aver mangiato della cioccolata".

Dpn
CASO CUCCHI: IL COMITATO PER STEFANO, MORTO PER ABBANDONO TERAPEUTICO =
ISPEZIONE DI CINQUE DEPUTATI PD-PDL AL PERTINI, NON C'ERANO MEDICI QUANDO E' SPIRATO


Roma, 26 nov. - (Adnkronos) - Stefano Cucchi e' morto "per abbandono terapeutico" un'ora prima rispetto a quanto denunciato e "senza che nessun medico lo avesse visitato". E' la conclusione alla quale sono giunti cinque parlamentari del Pd-Pdl del comitato 'Verita' per Stefano Cucchi' che stamattina hanno fatto un'ispezione nel reparto detenuti dell'Ospedale Pertini dove il geometra romano e' deceduto circa un mese fa. "Stefano e' morto per abbandono terapeutico -ha detto il presidente del comitato Luigi Manconi-. C'e' anche una sorta di confessione da parte di un medico che dopo cinque giorni dal ricovero al Pertini scrisse per ben due volte che Cucchi rifiutava di nutrirsi fintanto che non lo avessero fatto parlare conil suo difensore. Insomma un atto di protesta per un mancato diritto".

I cinque parlamentari, inoltre, dopo aver parlato con il direttore del reparto detenuti, dopo aver visto alcune celle e parlato con i detenuti e con due medici di turno, sono giunti alla conclusione che, per dirla con Melania Rizzoli parlamentare ma anche medico ospedaliero, "l'ora della morte di Cucchi va anticipata almeno di un'ora rispetto a quanto si e' detto". Sotto accusa, come afferma la radicale Rita Bernardini, anche "la mancata refertazione. Ci risulta che Stefano -ha detto Bernardini- abbia avuto sei visite e che i medici avessero registrato le ecchimosi sul suo corpo ma non c'e' stata alcuna denuncia all'autorita' giudiziaria dei traumi riscontrati". Un aspetto che, come ha detto, sara' oggetto di una ulteriore interrogazione parlamentare. Insomma, i cinque parlamentari del comitato 'pro Stefano' ritengono che la morte del geometra sia stata frutto di una "profonda trascuratezza e sottovalutazione delle condizioni fisiche". (segue)

CASO CUCCHI: IL COMITATO PER STEFANO, MORTO PER ABBANDONO TERAPEUTICO (2) =
LA DENUNCIA DI MANCONI, MI E' SEMBRATO CHE LA PROCURA ABBIA SOSTENUTO LA COLPEVOLIZZAZIONE DI STEFANO


(Adnkronos) - Dall'ispezione del reparto detenuti del Pertini, inoltre, come hanno riferito i parlamentari e' emerso che l'unica morte senza una apparente spiegazione e' proprio quella di Cucchi. "Il reparto con 22 posti letto -ha spiegato la Rizzoli- ha aperto nel 2005 e da allora ci sono stati solo quattro decessi incluso Cucchi. L'unico caso di morte inaspettata e' quello di Stefano visto che gli altri tre sono morti per malattia terminale". E "alla gravissima colpa dei medici" ha sempre creduto anche la famiglia di Cucchi. "Del resto -ha detto la sorella Ilaria- senza lesioni mio fratello non sarebbe mai arrivato al Pertini. Il suo corpo poi parla da solo. Non possiamo pero' piu' tollerare che si parli delle sue debolezze e dei suoi rapporti famigliari che nulla hanno a che vedere con la sua morte".

Proprio sulla colpevolizzazione della vittima, Luigi Manconi ha avuto l'impressione che "sia stata usata come attenunate per le gravi sottovalutazioni dello stato di salute di Stefano. Da parrte della rpocura -ha sostenuto Manconi- queste colpevolizzazioni non solo non sono state scoraggiate, ma a me pare siano state incoraggiate e sostenute. Se e' vero sarebbe grave". La famiglia di Cucchi, come il Comitato nato proprio per far luce sulla sua morte, attende risposte.
"Il Dap ha aperto un'indagine interna -hadetto Ilaria Cucchi- interna attendiamo l'esito".

La conferenza stampa per far luce sulla morte di Stefano Cucchi e' stata inoltre l'occasione per denunciare le gravi condizioni in cui versano le carceri italiane che, come ha detto Rita Bernardini "sono incostituzionali". Per questo il suo gruppo ha avviato da alcuni giorni uno sciopero della fame per chiedere la calendarizzazione di una mozione in cui il Parlamento si impegni a discutere sul sistema carceri. In proposito Luigi Manconi, pur sottolineando che ogni caso e' a se', ha denunciato che "l'omissione di soccorso e' un fatto ricorrente nelle carceri".


Apc-Cucchi/ Manconi: Abbandono terapeutico, lo hanno lasciato morire
Sei medici lo hanno visitato, nessuno ha avvisato magistratura


Roma, 26 nov. (Apcom) - "Lo hanno lasciato morire". Questo è quello che è successo a Stefano Cucchi, secondo il presidente dell'associazione "A buon diritto", Luigi Manconi, che oggi ha partecipato a Montecitorio alla presentazione dei risultati del sopralluogo di cinque parlamentari all'ospedale Pertini di Roma.
Per Manconi, Cucchi è stato vittima di un "abbandono terapeutico"; i medici, afferma, hanno sottovalutato le sue condizioni di salute e soprattutto sono responsabili di non aver avvisato l'autorità giudiziaria delle ecchimosi e delle lesioni che presentava, segno evidente delle percosse subite.

"Io ritengo - ha detto Manconi - che si sia trattato di un caso di abbandono terapeutico, oltretutto confessato, perchè a distanza di 5 giorni dal ricovero di Stefano Cucchi al Pertini un medico ha scritto per due volte, in due diversi documenti, che la ragione per cui Cucchi rifiutava di nutrirsi era dovuta al fatto che chiedeva di poter parlare col proprio avvocato di fiducia. E' una sorta di confessione da parte dei medici, che hanno consentito che una persona morisse senza adeguata tutela".

"Da quello che mi risulta - ha aggiunto - sono state 6 le visite mediche a Cucchi, e ciascuna di queste ha comportato una omissione rispetto a una precisa responsabilità deontologica e giuridica, cioè quella della denuncia all'autorità giudiziaria".
Lesioni ed ecchimosi, infatti, ha sottolineato, erano riportate sui referti. Dello stesso parere la deputata Pdl Melania Rizzoli, che stamattina si è recata con altri quattro parlamentari a visitare il reparto detentivo del Pertini: Stefano Cucchi, ha spiegato, è stato visitato "dall'ortopedico, dal neurologo, dal medico e ha rifiutato la visita oculistica. C'erano otto medici che giravano intorno a questo ragazzo che andava incontro alla morte e nessuno se ne è reso conto. Nessuno ha denunciato questa cosa finché una mattina lo hanno trovato morto".

Dpn

CUCCHI: RIZZOLI; STEFANO TROVATO MORTO, RIANIMAZIONE TARDIVA

(ANSA) - ROMA, 26 NOV - 'Lo stato di salute di Stefano Cucchi e' stato sottovalutato. Non e' stato ritenuto in pericolo di vita, e, cosa ben piu' grave, non e' morto tra i medici che cercavano di rianimarlo. E' stato trovato morto dagli infermieri. E' stato sottoposto a tecniche rianimative, che in caso di morte recente su un uomo di 31 anni sono efficaci. Il che ci fa supporre che sia morto almeno un'ora prima delle 6, l'ora in cui e' stata accertata la morte'. Lo ha affermato la parlamentare Melania Rizzoli (Pdl), medico ospedaliero, nel corso di una conferenza stampa alla Camera, nella quale ha spiegato gli esiti di un sopralluogo effettuato stamattina nell'area detenuti dell'ospedale Pertini di Roma, dove Cucchi e' deceduto lo scorso 22 ottobre, insieme con altri parlamentari.
'Ho visto le cartelle cliniche - ha sottolineato - e vi si parla di condizioni 'molto scadute', 'evidenti ematomi al volto' e 'insufficienza renale da disidratazione'. Ma lui stava bene, andava in palestra: a 30 anni non si muore di disidratazione in quattro giorni. Inoltre, aveva bevuto succo di frutta. Nel certificato di morte c'e' scritto 'presunta morte naturale'. Da medico vi dico - ha concluso Rizzoli - che e' una formula, un gergo di quando non ci sono evidenze chiare, e si vuole delegare tutto all'autopsia'.
Rizzoli ha inoltre affermato di aver appreso che 'da quando la struttura e' stata aperta, nel 2005, solo 4 detenuti vi sono morti, Cucchi compreso. Gli altri tre erano malati terminali'.
(ANSA).
CUCCHI: MELIS, BUROCRATISMO TRA CAUSE MORTE STEFANO
(ANSA) - ROMA, 26 NOV - 'La nostra impressione e' che nell' area detenuti dell'ospedale Sandro Pertini la burocrazia si affermi sulla ragione umana e sul buonsenso. E' il burocratismo una delle ragioni della morte di Stefano Cucchi'. E' quanto ha detto nel corso di una conferenza stampa alla Camera il parlamentare Guido Melis, che questa mattina, insieme con i colleghi Renato Farina, Melania Rizzoli, Rita Bernardini e Jean-Leonard Touadi' ha visitato la struttura detentiva dell' ospedale dove lo scorso 22 ottobre e' morto Stefano Cucchi, parlando con medici, infermieri e responsabili.
Melis e Rizzoli hanno riconosciuto come, sebbene in sottorganico, la struttura sia 'piu' che dignitosa e mediamente molto pulita, con camere singole che differiscono da quelle d'ospedale solo per la porta ferrata'. Ma ci sono punti poco chiari, ha affermato Melis, in particolare 'il tempo che trascorre tra la morte di Cucchi e l'avviso alla famiglia, per cui non ci sono state date spiegazioni convincenti' e 'il mancato accesso dei parenti alle informazioni sullo stato di salute di Stefano'. 'Ho chiesto da settimane copia del famoso protocollo Amministrazione penitenziaria-Asl che lo vieterebbe - ha detto il coordinatore del comitato 'Verita' per Stefano Cucchi' Luigi Manconi - ma non ce n'e' traccia. Ho il timore che tutti lo citino, ma che esso non esista'.(ANSA).
CUCCHI: MANCONI, STEFANO MORTO PER ABBANDONO TERAPEUTICO

(ANSA) - ROMA, 24 NOV - 'Stefano Cucchi in ospedale e' stato lasciato morire, e' stato un caso di abbandono terapeutico' e di 'profonda sottovalutazione del suo stato fisico'. E' quanto ha affermato il coordinatore del comitato 'Verita' per Stefano Cucchi' Luigi Manconi nel corso di una conferenza stampa alla Camera in merito ai risultati dell'ispezione effettuata questa mattina da cinque parlamentari di maggioranza e opposizione all' ospedale Sandro Pertini, dove il geometra di 31 anni e' deceduto lo scorso 22 ottobre.
'E' stato violato inoltre - ha aggiunto - uno dei suoi fondamentali diritti umani, quello di difesa. Esistono ben due documenti, firmati da un medico, di cui uno anche poche ore prima della morte, nel quale si attesta che Stefano si sarebbe rifiutato di assumere cibo e acqua finche' non avesse parlato con il suo avvocato. Atteggiamento, si legge, che avrebbe tenuto dall'inizio della sua degenza al Pertini. E' l'evidente confessione da parte dei sanitari che il suo rifiuto di alimentarsi era una forma di protesta'.
Secondo Manconi, in definitiva, il reparto detentivo del Pertini 'e' troppo carcere e poco ospedale: l'attenzione terapeutica dovrebbe essere piu' alta' e 'forse i medici si sentono piu' custodi che sanitari che devono rispettare il giuramento di Ippocrate'.(ANSA).
Apc-Cucchi/Manconi:Ci occuperemo anche di 32enne morto a Regina Coeli


"Oltre la metà delle morti in carcere è senza una causa chiara"

Roma, 26 nov. (Apcom) - Il Comitato per la verità su Stefano Cucchi si occuperà anche del caso di Simone La Penna, il 32enne che è morto oggi all'interno del centro clinico del carcere romano di Regina Coeli. Lo ha annunciato il coordinatore del Comitato, Luigi Manconi, al termine dell'incontro a Montecitorio con il quale sono stati presentati i risultati del sopralluogo di questa mattina all'ospedale Pertini. "Ce ne occuperemo sicuramente", ha detto Manconi. "Vorrei farvi notare - ha aggiunto - che, secondo una indagine molto seria condotta da Ristretti orizzonti, la maggiorparte delle morti in carcere non ha una spiegazione puntualmente ricostruibile. Si tratta di morti le cui cause vanno ancora definite e in genere ci si accontenta della prima risposta. Rimangono quindi come morti non spiegate".

"Non intendo dire - ha precisato - che si tratti di morti sospette, ma dico che tra queste ci sono molti casi di omissione di soccorso, di abbandono terapeutico, di grave e colpevole trascuratezza da parte dei sanitari".

Dpn

CUCCHI:BERNARDINI,NESSUN MEDICO RIFERI'LESIONI A AUTORITA'
(ANSA) - ROMA, 26 NOV - 'Nel corso del suo calvario dal tribunale all'ospedale Pertini Stefano Cucchi e' stato visitato e refertato almeno sei volte. Tutti i medici hanno riscontrato ecchimosi e lesioni ma nessuno ha avvertito l'autorita' giudiziaria. Perche'?' E' quanto si chiede la parlamentare Rita Bernardini che questa mattina ha visitato la struttura detentiva dell'ospedale dove il geometra di 31 anni e' morto il 22 ottobre scorso. L'esponente dei Radicali ha annunciato che in merito sara' presentata un'interrogazione parlamentare.
'In genere - ha aggiunto - da parte dei medici c'e' anzi un eccesso di scrupolo nel riportare eventuali lesioni all' autorita' giudiziaria. In questo caso, niente'.
Bernardini, nel corso della conferenza stampa, ha ricordato inoltre che i Radicali da otto giorni stanno praticando lo sciopero della fame per chiedere 'la calendarizzazione di una mozione, gia' sottoscritta da oltre 70 parlamentari anche di maggioranza, per aprire in Aula un dibattito sullo stato delle carceri e sulle possibili soluzioni. Le carceri italiane - ha concluso - con l'aumento dei detenuti e il sottorganico degli addetti, sono incostituzionali'.(ANSA).
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Numero dei detenuti presenti su 43084

61.481 detenuti
il 7/2/2014


Osservatorio sulla contenzione
a cura di Grazia Serra

  
   

   
    a cura di Francesco Gentiloni

" Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri"
Voltaire

 


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