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A Bologna morto detenuto marocchino
A Bologna morto detenuto marocchino
5 dicembre 2011
Ieri sera un detenuto di origine marocchina, 34enne, Wadih Said, arrestato lo scorso luglio ed in attesa di primo giudizio per spaccio di stupefacenti nel carcere bolognese della Dozza, è stato trovato cadavere nella sua cella, che condivideva con un'altra persona. Si ipotizza il suicidio: il detenuto avrebbe inalato gas dalla bomboletta in dotazione per il suo fornellino da campo. "Purtroppo questa ennesima tragedia non solo allunga la lista delle morti in carcere quanto ripropone quella prepotente urgenza di soluzioni più volte richiamata a gran voce, e con autorevolezza, dal Capo dello Stato. Proprio la Dozza, con i circa 1100 detenuti presenti in luogo dei 480 che potrebbe ospitare, è uno dei luoghi emblematici del sovraffollamento penitenziario. Così come il penitenziario bolognese rappresenta plasticamente la necessità di prevedere un piano straordinario di manutenzione degli edifici penitenziari attivi" afferma Eugenio Sarno, segretario generale della Uil Penitenziari il quale ricorda inoltre che l'Emilia Romagna "è priva di un Provveditore Regionale effettivo e questo ritarda, se non impedisce, quelle attività di controllo e coordinamento, quanto mai necessarie ed indispensabili per indagare a fondo sui malesseri operativi e gestionali che si appalesano nella struttura di via del Gomito". (9 colonne)
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Numero dei detenuti presenti su 43084

61.481 detenuti
il 7/2/2014


Osservatorio sulla contenzione
a cura di Grazia Serra

  
   

   
    a cura di Francesco Gentiloni

" Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri"
Voltaire

 


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