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Slegami. Osservatorio sulla contenzione

Testimonianza di Tso e contenzione - 2

 

In seguito alla lettura dell'articolo su Franco Mastrogiovanni e dopo la visione del video mi sento in dovere di scrivere anche io la mia esperienza in ambito psichiatrico.

Nell'aprile del 2005 mi è accaduto un episodio psicotico nel quale mi son denudato di vestiti e averi e sono stato gentilmente accompagnato in un ospedale psichiatrico francese, (francese perché ero in trasferta per conto della mia azienda). Tra lo sgomento di colleghi e parenti vennero applicate tutte le procedure per farmi tornare in Italia. Ero ritenuto pericoloso per me e per gli altri ed inizialmente mi rinchiusero in una cella con un letto e sorvegliato da uno sportellino dagli infermieri. Da lì mi portarono in un reparto di un ospedale psichiatrico dove incontrai colleghi e parenti che nel frattempo avevano raggiunto la Francia. Nessuna contenzione, nessun abuso.


Pronte tutte le pratiche per il rientro, vennero a prelevarmi con un'ambulanza da Milano tre infermieri, gentili fin troppo. Io ero ancora su di giri e pensavo che fosse finito tutto, in realtà il "bello" doveva ancora cominciare.
Trovatomi di fronte ad un altro ospedale questa volta italiano e vedendo i miei genitori lasciarmi lì cominciai a capire che non andavo a casa. Avevo 25 anni.
Entrato dentro l'ospedale in TSO mi spiegarono le "regole", ma le regole non valgono per tutti specie se si indossa il camice bianco, e quindi quando chiusero le porte il medico si accese la sigaretta mi arrabbiai e mi piombarono addosso tutti gli infermieri e in men che non si dica mi trovai legato mani e piedi ma non con quei lacci improvvisati come nel video di Franco ma con veri lacci di cuoio regolabili, accessorio del lettino. Quello fu il benvenuto, gridavo di rabbia, cercavo di liberarmi da quella trappola ma niente. Finite le energie riposavo per poi ricominciare. Non ricordo la prima contenzione quanti giorni durò ma gli lasciai un tallone e parte del fondo schiena che a malincuore porto ancora addosso la cicatrice. Cominciarono a farmi vedere i miei genitori, cominciarono a slegarmi un po' alla volta. Non so cosa mettessero nelle flebo ma la mia lucidità era quasi del tutto svanita. Cominciai a stare al gioco così mi resi conto di ciò che accadeva lì dentro. Tutti o quasi controllati tramite farmaci e minacce. A volte non ci stavo ma la punizione ormai la conoscevo. Gli infermieri conoscevamo me ed io loro. Loro sono la mano del medico e quando il medico non c'è la cosa importante è che tu non rompa le palle che stai nella tua stanza e non vai in giro per il reparto "Altrimenti...!"
All'inizio rifiutavo le medicine, le mettevo sotto la lingua e poi le buttavo fino a quando mi scoprirono. Mia madre in seguito mi disse che se avessi preso le medicine sarei uscito, mio unico obiettivo, e lì mi convinsi e cominciai a prendere ciò che i medici mi davano. Il problema che il tempo passava e dopo mesi di sperimenti nulla. Il primario della struttura parlando con mia sorella concluse, appoggiando una monetina sulla scrivania che : "non scommetto nemmeno questo centesimo che suo fratello si riprenda, e' uno schizofrenico irrecuperabile" praticamente una sentenza a morte.
Per i miei familiari era lungo il tragitto per venire fin da me e molte volte dovevano tornare indietro perché ero in punizione, così chiesero un avvicinamento e mi affibbiarono uno psichiatra del paese vicino ai miei genitori. Beh fu la mia fortuna, questo povero cristo per parlare con me doveva venire nel cesso perché li era la mia tana. E lui veniva e si levava gli occhiali perche' a me non piacevano. Lui cambiò diagnosi disse (dice) che sono bipolare e riuscì a trovarmi un posto in una struttura vicino a casa, dove vi era molta più libertà per il paziente. Da lì un percorso in discesa, attraverso un centro di salute mentale dalla mattina alla sera e poi a dormire a casa fino alla ripresa del posto di lavoro. La morte di Franco è una brutta cosa ma quelle telecamere speriamo smuovano un po' la giustizia. Chi riesce ad uscire, per chi di botto senza un perché entra in quel meccanismo, è difficile riprendersi. Ti cresce dentro l'odio che col tempo è difficile da estirpare.
La psichiatria è spesso un danno non ha basi scientifiche ed è un terno al lotto trovare un bravo medico.
Se si osservano i casi che leggiamo sulla cronaca, sono solo casi di morte improvvisa perchè tutto il resto è una morte lenta, ci sono una marea di persone che volontariamente si affiancano alla psichiatria e non ne vengono più fuori anzi il loro mal di vivere va peggiorando.
ciao.

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Numero dei detenuti presenti su 43084

61.481 detenuti
il 7/2/2014


Osservatorio sulla contenzione
a cura di Grazia Serra

  
   

   
    a cura di Francesco Gentiloni

" Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri"
Voltaire

 


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