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Lettera all'Alto commissario Onu Navi Pillary: marò italiani privati della libertà

Come  presidente della Commissione straordinaria per la promozione e la tutela dei diritti umani, ho scritto una lettera all'Alto Commissario Onu, Navi Pillay, per denunciare il fatto che i due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono da due anni trattenuti in India senza un processo e addirittura senza che contro di essi sia stato formulato un capo d'accusa formale. I due militari sono dunque privati della libertà in contrasto con tutti gli atti internazionali posti a difesa dei diritti della persona.
Le autorità giudiziarie indiane non hanno nemmeno dato certezza riguardo alla legge che andrebbe applicata. Si è addirittura ventilata la possibilità di poter utilizzare una legge contro gli atti di terrorismo, il Sua Act del 2002, che prevede la pena di morte. Appare molto grave, soprattutto sul piano della tutela dei diritti fondamentali che nel caso di una missione internazionale di contrasto alla pirateria di cui i due militari erano parte possa essere applicata una legge contro il terrorismo. Di qui l'appello all'Alto Commissario per chiedere di adoperarsi affinché, nella vicenda, siano rispettati i diritti fondamentali della persona, sia con riferimento alla certezza delle procedure e dei tempi del giudizio, sia riguardo alle possibili pene che potrebbero essere comminate.
La lettera, scritta a nome di tutta la Commissione, è stata inviata anche al presidente della Commissione Diritti Umani del Parlamento europeo e agli omologhi dei Parlamenti dei Paesi dell'UE. ( Luigi Manconi)

 

 

 

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