Home            Chi Siamo             Links             Cerca             Contattaci


Il disastro irpino
Interrogazione a risposta scritta 4-04177
presentata da
RITA BERNARDINI
mercoledì 16 settembre 2009, seduta n.215

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia, al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

i giorni 14 e 16 agosto 2009, nell'ambito dell'iniziativa «Ferragosto in carcere» promossa da Radicali Italiani, il consigliere regionale del Partito Democratico, Luigi Anzalone, ha effettuato una visita ispettiva presso gli istituti di pena di Bellizzi Irpino, Ariano Irpino, S. Angelo dei Lombardi e Lauro;

al momento della visita nella struttura di Ariano Irpino risultavano reclusi 176 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 139 posti e «tollerata» di 158. Nel predetto istituto di pena i detenuti comuni sono 144, mentre i restanti (32) sono allocati nel reparto alta sicurezza; molti di essi, ben 89, sono in attesa di giudizio (di questi 36 sono imputati, 26 appellanti e 27 ricorrenti), i rimanenti (87) stanno invece scontando una pena definitiva; inoltre tra le persone recluse vi è, suo malgrado, anche un bambino al di sotto dei tre anni, figlio di una detenuta. Tra i reclusi, 46 risultano essere tossicodipendenti (di cui tre sottoposti a trattamento metadonico), mentre sono 28 quelli di nazionalità straniera. I detenuti che attualmente lavorano alle dipendenze dell'Amministrazione penitenziaria sono appena 38. Nel corso del 2009 nel carcere di Ariano Irpino risultano essersi verificati 15 atti di autolesionismo da parte dei detenuti, ciò in parte è stato causato anche dall'insufficienza del contingente di polizia penitenziaria ivi assegnato che risulta pari a 150 unità, a fronte della pianta organica che ne prevede 170, nonché dalla carenza di educatori e psicologi (gli educatori previsti in pianta organica, infatti, sono 5, però solo due di loro risultano essere assegnati e tre quelli effettivamente in servizio, mentre di psicologi previsti in pianta organica ce n'è solo uno, peraltro effettivamente in servizio);

nella struttura di Bellizzi Irpino sono reclusi 417 detenuti (395 uomini e 22 donne), a fronte di una capienza regolamentare di 349 posti e «tollerata» di 357. I detenuti comuni sono 302, mentre i restanti (115) sono allocati nel reparto alta sicurezza; molti di essi, ben 167, sono in attesa di giudizio (di questi 78 sono imputati, 57 appellanti e 32 ricorrenti), i rimanenti (250) stanno invece scontando una pena definitiva; tra le persone costrette a trascorrere le giornate dietro le sbarre del carcere irpino vi è pure un bambino al di sotto dei tre anni figlio di una detenuta. Tra i reclusi, 148 risultano essere tossicodipendenti (143 uomini e 5 donne), di cui 5 sieropositivi, mentre sono 58 i reclusi di nazionalità straniera (50 uomini e 8 donne). I detenuti che attualmente lavorano alle dipendenze dell'Amministrazione penitenziaria sono appena 105 (94 uomini e 11 donne). Nel corso del 2009 nel carcere di Bellizzi Irpino un detenuto è morto, sei hanno compiuto atti di autolesionismo e uno si è suicidato (i suicidi nel 2008 sono stati due), mentre nel corso del 2008 si è verificato un atto di aggressione da parte di un recluso nei confronti di un agente di polizia penitenziaria. Sotto quest'ultimo profilo si segnala l'inadeguatezza delle condizioni di lavoro del personale di polizia penitenziaria, che peraltro risulta fuori da ogni previsione contrattuale, con carichi di lavoro insopportabili. Ed invero il contingente di polizia penitenziaria assegnato nel predetto istituto di pena risulta pari a 318 unità, a fronte della pianta organica che ne prevede 350; lo stesso pertanto risulta essere fortemente sottodimensionato rispetto alle esigenze del servizio. Ma v'è di più: delle predette 318 unità, infatti, solo 306 risultano effettivamente in servizio, di tal che la carenza di organico costringe le guardie carcerarie a turni di lavoro veramente stressanti;

nell'Istituto di custodia attenuata per tossicodipendenti (ICAT) di Lauro sono invece ristretti 44 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 54 posti e «tollerata» di 58. I detenuti comuni sono 44; quattordici di loro sono in attesa di giudizio (tutti ricorrenti), i rimanenti trenta stanno invece scontando una pena definitiva. Tra i reclusi, 44 risultano essere tossicodipendenti (di cui tre sieropositivi), mentre solo 17 di loro lavorano alle dipendenze dell'Amministrazione penitenziaria. Nel predetto istituto di pena il contingente di polizia penitenziaria assegnato risulta pari a 54 unità (56 sono quelli effettivamente in servizio), a fronte di una pianta organica che ne prevede 47; gli psicologi sono inesistenti (neanche uno di loro è stato assegnato al carcere di Lauro), mentre un solo educatore presta effettivamente servizio a Lauro;

nell'istituto di pena di Sant'Angelo dei Lombardi sono ristretti 174 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 127 posti e «tollerata» di 180. Nel predetto istituto di pena i detenuti comuni sono 174; alcuni di essi, ben 35, sono in attesa di giudizio (di questi due sono imputati, 6 appellanti e 27 ricorrenti), i rimanenti (139) stanno invece scontando una pena definitiva. Tra le persone recluse, 25 sono di nazionalità straniera. Nel predetto istituto di pena il contingente di polizia penitenziaria assegnato risulta pari a 170 unità, ma solo 120 sono quelli effettivamente in servizio; c'è poi un solo psicologo previsto in pianta organica ed assegnato ma nessuno effettivamente in servizio, mentre un solo educatore vi risulta assegnato ed effettivamente in servizio;

il dato più immediatamente negativo riscontrato dal consigliere regionale Luigi Anzalone nel corso delle sue visite ispettive è quello del sovraffollamento, visto e considerato che nelle carceri dell'Irpinia risultano attualmente reclusi ben 811 detenuti e che, ad eccezione dell'ICAT di Lauro, nei restanti istituti di pena della predetta provincia i detenuti sono superiori anche di duecento unità rispetto al numero regolamentare; sicché all'interno di celle di circa 20 metri quadrati si trovano ristretti anche sette o otto detenuti, mentre in celle in cui a stento potrebbe starci un solo detenuto, ve ne sono anche tre o quattro;

nelle carceri di Ariano Irpino, Bellizzi Irpino, Lauro e Sant'Angelo dei Lombardi, inoltre, le attività trattamentali finalizzate alla risocializzazione della popolazione detenuta sono carenti, basti pensare al fatto che sono pochissimi i detenuti ammessi al lavoro esterno per mancanza di fondi; gli educatori e gli psicologi in servizio sono molto pochi (a volte del tutto inesistenti) e sottodimensionati rispetto a quanto previsto dalle varie piante organiche; sempre a causa della mancanza di fondi, solo il 20 o 30 per cento dei detenuti riesce ad avere accesso ai corsi di formazione professionale o ad una qualche attività lavorativa, ciò in palese violazione di quanto previsto dall'articolo 15, comma 1, della legge n. 354 del 1975 («il trattamento del condannato e dell'internato è svolto avvalendosi principalmente dell'istruzione, del lavoro, della religione, delle attività culturali, ricreative e sportive e agevolando opportuni contatti con il mondo esterno ed i rapporti con la famiglia»);

ad eccezione di quanto riscontrato nell'Istituto di custodia attenuata per tossicodipendenti di Lauro, nelle restanti carceri dell'Irpinia gli agenti di polizia penitenziaria sono sotto-organico e in sofferenza rispetto a quanto previsto dalle piante organiche, peraltro datate (risalgono a più di dieci anni fa) e quindi non più adeguate alle mutate esigenze dovute alla crescita della popolazione detenuta;

secondo quanto riportato dal consigliere regionale Luigi Anzalone in una lettera indirizzata al Presidente della Regione Campania: a) nelle infermerie dei penitenziari di Ariana Irpino e S. Angelo dei Lombardi si registrano ritardi di mesi nella fornitura dei medicinali e delle altre provviste sanitarie; b) la stessa infermeria del carcere di Ariano Irpino deve essere urgentemente ristrutturata e potenziata, in modo da consentirle finalmente di funzionare seriamente e di curare le patologie più gravi grazie anche all'apporto di adeguati laboratori di analisi e radiologici; c) negli istituti di pena di Bellizzi Irpino, Ariano Irpino e Sant'Angelo dei Lombardi, atteso l'elevato numero di detenuti tossicodipendenti, andrebbe meglio organizzato e potenziato il servizio di orientamento e assistenza psicologica e sociale; d) occorre che la capacità di organizzare corsi di formazione professionale dei detenuti e la possibilità di accesso alle attività lavorative da parte dei condannati venga decisamente potenziata e meglio strutturata; e) nell'ICAT di Lauro la direzione dell'istituto e gli stessi detenuti chiedono da tempo che venga creata una sezione distaccata dell'istituto alberghiero di Marzano di Nola; f) manca un collegamento autobus tra il centro di S. Angelo e la casa circondariale, il che costringe i familiari in visita ai detenuti a sacrifici e sforzi (anche economici) eccessivi -:


quali misure urgenti si intendano mettere in atto per fronteggiare la grave situazione del sovraffollamento delle carceri irpine in modo da garantire ai detenuti adeguate condizioni di vivibilità nel rispetto degli standard di sicurezza, ciò anche al fine di ristabilire un clima più adeguato al non facile processo di rieducazione su cui si basa la legittimità della pena nell'ordinamento costituzionale italiano;

se i ministri interrogati, per quanto di competenza, non intendano adottare iniziative finalizzate ad aumentare l'organico degli agenti di polizia penitenziaria, degli educatori, degli psicologi e degli assistenti sociali in servizio presso le carceri di Bellizzi Irpino, Ariano Irpino e Sant'Angelo dei Lombardi, in modo da rendere lo stesso adeguato al numero delle persone recluse;

se i ministri interrogati, per quanto di competenza, non intendano assumere iniziative volte a garantire che sia assegnato un congruo numero di psicologi ed educatori presso l'istituto di custodia attenuata per tossicodipendenti (ICAT) di Lauro, in modo da rendere lo stesso adeguato al numero delle persone ivi recluse;

se e quali iniziative, per quanto di competenza, intendano adottare al fine di risolvere il grave problema dei continui e reiterati ritardi nella fornitura dei medicinali e delle altre provviste sanitarie alle infermerie dei penitenziari di Ariano Irpino e S. Angelo dei Lombardi;

se non intendano assumere iniziative volte a ristrutturare e potenziare l'infermeria del carcere di Ariano Irpino munendola di adeguati laboratori di analisi di radiologia;

se ed in che modo si intendano potenziare, all'interno delle strutture penitenziarie in questione, le attività di orientamento e formazione al lavoro e di ricerca di posti di lavoro da offrire ai detenuti, in particolar modo per quelli che hanno quasi finito di scontare la pena;

se il Ministro della giustizia non intenda assumere iniziative volte a destinare maggiori fondi e risorse al potenziamento delle misure alternative al carcere, anche attraverso la creazione di percorsi protetti di reinserimento sociale e lavori socialmente utili per tutti i condannati a pene inferiori ai tre anni di reclusione;

se non si ritenga di elaborare un progetto per il ricovero delle detenute con bimbi in tenera età in strutture protette e controllate diverse dagli istituti di pena, per evitare l'immagine penosa di bambini costretti a vivere l'angustia del carcere. (4-04177)
Share/Save/Bookmark
 

Numero dei detenuti presenti su 43084

61.481 detenuti
il 7/2/2014


Osservatorio sulla contenzione
a cura di Grazia Serra

  
   

   
    a cura di Francesco Gentiloni

" Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri"
Voltaire

 


Relizzazione tecnica: Emiliano Nieri
Progetto grafico: Enrico Calcagno, Daniele Funaro - AC&P - Aurelio Candido e Partners
Powered by Joomla!