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Morti in carcere, parla il Sappe
Giulia Torbidoni

Due tentati suicidi. Stessa sera. Luoghi opposti d’Italia. Ieri nel carcere di Enna, un detenuto ha tentato di impiccarsi con la cinta dei pantaloni. Quando la cintura si è rotta, si è tagliato le vene. Salvato dalla forza di gravità nel primo caso, da un agente di polizia penitenziario nel secondo. Dalla Sicilia andiamo in Emilia, a Piacenza. Un detenuto di 30 anni ha cercato di uccidersi verso l’una di notte. Gli agenti avevano appena terminato il giro di controllo, quando hanno sentito delle grida. Appena arrivati nella cella dalla quale provenivano, hanno trovato tre detenuti che sollevavano un loro compagno che aveva tentato di impiccarsi con le lenzuola.

In entrambi i casi è stato il Sappe, il sindacato autonomo degli agenti, a dare la notizia e a lanciare un appello contro il sovraffollamento. Ci sono “oltre 68 mila detenuti nelle carceri italiane che potrebbero ospitarne a mala pena 43 mila”, ha detto il sindacato. “Lo scorso anno - ha sottolineato Donato Capace, segretario generale del Sappe – ci furono 58 suicidi e 100 decessi per cause naturali. Gli atti di autolesionismo furono 5.941. I tentativi di suicidio furono 944. L’intero corpo di polizia è allo stremo” ha concluso il sindacato. Il segretario generale aggiunto del Sappe, Giovanni Battista, parla di “Vietnam delle carceri italiane. Solo in Emilia-Romagna questo è il quarto detenuto salvato in dieci giorni, dopo due a Parma e uno  Bologna”.  Secondo Battista, con il Piano carceri si potrebbero ottenere 2.000 posti in più nella Regione, ma “bisognerà anche aumentare l’organico della polizia penitenziaria, carente di 650 unità nella Regione”. Il carcere di Piacenza, secondo i dati del Sappe, potrebbe contenere 200 detenuti. Ora ce ne sono 430 e mancano 50 agenti.
Il Sappe parla di una “situazione da Terzo Mondo: 68.026 reclusi e 13 regioni ‘fuori legge’ che superano il limite tollerabile: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Trentino Alto Adige, Valle d'Aosta e Veneto. A queste, si aggiungono quelle che superano il limite regolamentare”.
Di fronte a questo quadro, il Sappe ha chiesto di capire “cosa preveda il Piano carceri che il Comitato di sorveglianza, costituito dal ministro di Giustizia Angelino Alfano, dal ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli e dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso, istituito
tramite ordinanza del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi risalente al 28 marzo 2010, ha approvato il 24 giugno scorso”. Secondo il sindacato, serve subito “un incontro” con Alfano per affrontare “le strategie di intervento” verso “le crescenti criticità del sistema carcere”.
Ma non è solo il sindacato a lanciare grida d’allarme. Oggi, a Siena, durante la festa del corpo di Polizia Penitenziaria, il direttore del carcere di Ranza a San Gimignano, Rita Barbera, ha parlato di “drammatica emergenza. Abbiamo 357 detenuti, di cui 152 stranieri – ha spiegato - e il personale di polizia penitenziaria è pari a un terzo dei detenuti, insufficiente per espletare le funzioni della pena, che ha carattere affittivo, ma anche rieducativi”.

28 giugno 2010
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Numero dei detenuti presenti su 43084

61.481 detenuti
il 7/2/2014


Osservatorio sulla contenzione
a cura di Grazia Serra

  
   

   
    a cura di Francesco Gentiloni

" Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri"
Voltaire

 


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