Firenze: i detenuti di Sollicciano in rivolta… fiamme nelle celle La tensione all’interno di Sollicciano è stata altissima fino a quando tutta la zona non è finita sotto stretto controllo. I detenuti urlavano "Libertà " e protestavano contro il sovraffollamento che li costringe a una convivenza molto spesso difficile. Intorno alle 23.30 di ieri notte all’interno del carcere di Sollicciano è scoppiata la rivolta. Secondo una prima stima degli agenti di polizia penitenziaria potevano essere almeno 500 i reclusi che hanno preso parte a quella che inizialmente è apparsa una vera e propria rivolta. Poi piano piano, vista l’impossibilità di qualunque fuga o altri atti più pesanti, è apparsa come una "protesta" anche se pericolosa. Hanno dato fuoco a tutto quello che si poteva incendiare nei terrazzini delle celle: coperte, lenzuola, giornali. Poi hanno cominciato a battere le stoviglie contro le sbarre delle celle urlando e fischiando. Le grida si sentivano da lontano. Al momento non sembra che ci siano feriti né detenuti intossicati dal fumo degli incendi da loro stessi appiccati.
Il personale della polizia penitenziaria ha fatto scattare l’allarme di massima sicurezza e sono state contattate le centrali operative della questura e del comando provinciale dei carabinieri. Sul posto sono arrivate in pochi minuti gazzelle del Nucleo radiomobile e agenti delle Volanti. Poi sono arrivati rinforzi dal Reparto Mobile della polizia e dei militari dell’arma delle compagnie vicine. In breve il carcere è stato circondato da un fitto cordone di forze dell’ordine mentre la polizia penitenziaria cercava di spegnere tutti i focolai accesi nelle celle e controllava, nei vari bracci del carcere che non ci fossero tentativi di evasione. Tutta la zona è stata illuminata a giorno.
La tensione all’interno di Sollicciano è stata altissima fino a quando tutta la zona non è finita sotto stretto controllo. I detenuti urlavano "Libertà " e protestavano contro il sovraffollamento che li costringe a una convivenza molto spesso difficile. Gli uomini della polizia penitenziaria sono riusciti, anello dopo anello, a riportare una certa tranquillità nel giro di un paio d’ore, ma ci vorranno giorni perché la vita del carcere torni alla normalità . Perché i danni prodotti dagli incendi siano riparati e controllati tutti i sistemi di sicurezza.
Ieri al carcere di Sollicciano era andato in visita l’assessore toscano alla cooperazione internazionale Massimo Toschi aderendo all’iniziativa Ferragosto in carcere, promossa in tutta Italia da un gruppo di parlamentari. "Sollicciano è un’espressione molto rappresentativa delle carceri italiane, dove Costituzione e diritti umani sono stati messi tra parentesi. E la politica ha in questo una grande responsabilità . La vita lì dentro è invivibile, siamo fuori da ogni norma, e non per colpa del personale. I detenuti sono quasi mille, dovrebbero essere la metà . Ormai, in quattro anni, l’indulto è stato riassorbito. I detenuti - ha detto l’assessore Toschi al termine della sua visita - hanno il dovere di scontare la propria pena, ma anche il diritto di farlo in condizioni umane".
(La Nazione, 18 agosto 2009) |
- Pubblichiamo il racconto di Antonio Argentieri, apparso sul sito www.terramara.it, in cui denuncia un pestaggio subito da alcuni agenti del carcere di Arezzo nel 2004
- Pubblichiamo una serie di lettere inviate da detenuti a Radio carcere, trasmissione settimanale a cura di Riccardo Arena, su Radio Radicale
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