La genialata del “piano carceri”: l’esempio di Rovigo Nel piano Ionta si parla del nuovo carcere di Rovigo. Il capo del Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria) spera di recuperare da Rovigo circa duecento posti. Si legge in una interrogazione parlamentare dei senatori radicali Perduca e Poretti che pare ci vorranno almeno altri due anni per finire i lavori.
L’area fu individuata nel lontano 2003. Due anni prima, il 30 gennaio 2001, il ministro della giustizia Piero Fassino con decreto dispose la dismissione di ventuno carceri, tra cui Rovigo, incaricando l’allora direttore del Dap di reperire le aree dove localizzare nuovi istituti penitenziari da costruire in sostituzione di quelli che sarebbero stati dismessi. La prigione vecchia di Rovigo è quindi da dismettere. Furono stanziati 400 milioni di euro nel 2001 per le nuove ventuno carceri. Fu bandito un concorso per idee finalizzate all'elaborazione di un prototipo originale e inedito di istituto penitenziario di media sicurezza a trattamento penitenziario qualificato. Era la primavera del 2001. L'istituto-modello avrebbe dovuto prevedere duecento posti letto con celle a due posti dotate di servizi igienici oppure a quattro posti con spazi per il pernottamento e il soggiorno. Di quel concorso non è rimasta traccia. Dall’individuazione dell’area del carcere di Rovigo sono passati altri sei anni. La Corte dei Conti in un famoso parere del 28 giugno 2005 sull’edilizia penitenziaria affermò: “la costruzione di nuove carceri, la ristrutturazione e l’ampliamento di quelle esistenti assorbono ingenti risorse finanziarie, ma non riescono a migliorare in modo tangibile le condizioni di vita dei detenuti, a causa del continuo aumento del loro numero. Gli stanziamenti del 1986, per complessivi 2.600 miliardi di lire, sono stati diluiti fino al 2000 vale a dire in un arco temporale di ben 13 anni, pari a più di tre volte quello originariamente previsto”. Ad oggi nel carcere “vecchio” di Rovigo vi sono 126 reclusi a fronte di una capienza regolamentare di 50. Seppure nel 2012 il carcere di Rovigo dovesse aprire si recupererebbero non i 200 posti letto del piano carceri ma appena qualche decina, visto che il carcere vecchio, come previsto dal decreto dovrebbero essere chiuso. Nel frattempo i ritmi di crescita della popolazione detenuta reclusa, anche a Rovigo, riducono giorno per giorno i margini di guadagno.
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