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Giustizia: protesta dei detenuti continua; appelli per fermarla
di Sandro De Riccardis
Lenzuola in fiamme a Venezia, una maxi-rissa a Padova, posate sbattute contro le sbarre a Trani e Como, un nordafricano in fin di vita nel carcere milanese di San Vittore, dove una settimana fa si è impiccato un altro detenuto.  La protesta nelle carceri si estende in tutta Italia, con un "rischio emulazione - dice il Sappe, il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria - che rischia di piegare le gambe a un sistema ogni giorno più traballante".
Un effetto-domino evidente soprattutto al nord, dov’è più alta la popolazione carceraria. Al Santa Maria Maggiore di Venezia i disordini scoppiano nella notte tra ieri e giovedì al terzo piano della struttura. "Una vera e propria rivolta" denuncia la Uil-pa penitenziari. Poche ore prima, a Padova, la rissa esplosa fra 60 detenuti stranieri aveva infiammato le sezioni. Una situazione di estrema tensione che preoccupa Enrico Sbriglia, segretario del Sindacato direttori penitenziari: "Ogni atto di violenza - è il suo appello - è un ostacolo per una soluzione dei problemi".
Le tensioni nascono dal sovraffollamento. A San Vittore una settimana fa un ragazzo si è impiccato, giovedì un nordafricano è stato investito dalla fiammata di gas della bomboletta che maneggiava durante la protesta. Era al sesto raggio, un vero inferno: oltre 500 detenuti, celle da tre posti con otto persone, letti a tre piani da cui spesso si cade, docce a giorni alterni. Un "provvedimento di sfollamento" avrebbe dovuto alleggerirlo entro il 31 agosto di 250 detenuti.
Male ferie, la carenza di personale, la mancanza di veicoli in grado di raggiungere Puglia e Calabria, hanno bloccato tutto. "Non siamo al collasso, siamo già collassati" dice Nicolino La Bella, vicesegretario del Sappe lombardo. E anche in alcune strutture del meridione, la situazione è già grave: a Trani si protesta per un eccesso di presenze del 50% rispetto alla capienza di 220 reclusi.
Oggi in Italia 64mila detenuti vivono in spazi idonei a contenerne 43mila, con un rapporto disarmante di un agente ogni 15 reclusi. Per questo Eugenio Sarno, segretario della Uil-pa, invoca "l’intervento diretto" del ministro della Giustizia Angelino Alfano: "Aspettiamo un disegno di legge per assunzioni straordinarie". "Sconcerta la mancanza di provvedimenti concreti e urgenti" rincarala dose il segretario del Sappe, Donato Capece, che chiede "almeno cinquemila agenti". Intanto 156 detenuti a Trento hanno presentato una richiesta di indennizzo per le condizioni della detenzione, citando la sentenza della Corte europea che ha condannato l’Italia a risarcire con mille euro un detenuto bosniaco.
(La Repubblica, 22 agosto 2009)
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Numero dei detenuti presenti su 43084

61.481 detenuti
il 7/2/2014


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Voltaire

 


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