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Peggio della Salerno-Reggio Calabria
Stefano Anastasia
E’ una perversione tipica del penitenziario scambiare le cose con le persone. Del resto l’infantilizzazione
del detenuto non è altro che una tappa della sua trasformazione in cosa: gli si leva la voce (questo vuol
dire essere un infante), se ne disconoscono i sentimenti e la sensibilità, et voilà, il gioco è fatto: il detenuto
è diventato un pacco, pronto a essere stipato, spedito e custodito come possibile, bene mobile in un
bene immobile, il carcere. Ecco perché parlare come capita, anche ossessivamente, degli istituti di pena,
piuttosto che dei detenuti, è come parlare delle persone che vi sono recluse, nella stessa relazione che lega
le sardine alla loro scatola.
E’ della scorsa settimana la clamorosa notizia della prossima apertura del “nuovo” carcere di Gela,
in provincia di Caltanisetta, che «potrebbe attenuare il sovraffollamento esistente negli altri istituti
penitenziari della provincia», scrive La Sicilia (2 febbraio 2011), «poiché è in grado di accogliere almeno dai
trenta ai cinquanta detenuti». Perbacco!
Purtroppo, però, le cronache ci informano che la struttura «ancor prima di essere attivata ha bisogno di
nuovi interventi di manutenzione»: «l’apertura del nuovo istituto penitenziario è annunziata quanto prima
(era stato pure indicato il mese, che è quello di febbraio, che è già in corso), ma l’attuale stato dei lavori
sembra rendere impossibile il mantenimento di questa data, per cui i dirigenti del ministero sembrano
costretti a rinviare ulteriormente l’attivazione della struttura», che pure ha un altro problema, e non da
poco: la mancanza di personale. Peccato!
“Ma qualche piccola disfunzione non intralcerà il fulgido corso della via edilizia alla politica penitenziaria” ci
potrebbero dire dal Ministero della giustizia, se non fosse che il carcere di Gela è il più clamoroso esempio
dell’inanità dei piani carcere di ogni tempo e ogni stagione. Prima dell’ultimo disguido, l’ultima “consegna”
è del giugno 2008 (già Ministro l’on. Alfano), ma ce ne era stata un’altra nel novembre 2007 (allora Ministro
l’on. Mastella). Del resto l’Istituto era stato finanziato nel 1978: trent’anni prima! E progettato nel 1959:
venti anni prima del suo finanziamento. In totale, ad oggi, fanno 52 anni e il carcere non è pronto e manca
ancora il personale. Al carcere di Gela la Salerno-Reggio Calabria gli fa un baffo!
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09/02/2011
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Numero dei detenuti presenti su 43084

61.481 detenuti
il 7/2/2014


Osservatorio sulla contenzione
a cura di Grazia Serra

  
   

   
    a cura di Francesco Gentiloni

" Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri"
Voltaire

 


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