Home            Chi Siamo             Links             Cerca             Contattaci


Como: da tre giorni "gravi disordini", nel carcere sovraffollato
"Da ormai tre giorni è in corso al carcere di Como una rumorosa protesta che nelle ultime ore fa fatto registrare una evoluzione anche piuttosto violenta.
Dalla semplice battitura delle vettovaglie sui cancelli e sulle grate si è passati a far esplodere i neon delle celle con le bombolette di gas che hanno in dotazione i detenuti. Nel tentativo di provocare corto circuiti, poi gli stessi vengono inondati con acqua". A darne notizia Angelo Urso, componente della Segreteria Nazionale della Uil Pa Penitenziari.
"Voglio auspicare che la protesta di Como abbia presto a rientrare e soprattutto non produca un effetto emulativo. Una deriva violenta delle proteste proprio nel momento in cui la politica e la società stanno prendendo consapevolezza del problema penitenziario - prosegue il Segretario Nazionale - precluderebbe ad ogni possibile confronto e quindi ad ogni possibile soluzione. La situazione di Como, pur allarmante, per ora è tenuta sotto controllo. In mattinata anche dirigenti del Provveditorato di Milano si sono recati sul posto per verificare la situazione. In ogni caso non si può non far rilevare come presso l’istituto comasco da circa tre anni non sia stato ancora assegnato un Dirigente titolare , nonostante la UIL non abbia mancato di denunciare tale anomala situazione. Nelle criticità organizzative, ampliate dal sovrappopolamento e dalla vetustà della struttura, la mancata assegnazione di un Dirigente titolare non può che favorire e alimentare le tensioni".
Già nel marzo del 2007 a seguito di una visita Angelo Urso ebbe a redigere una durissima relazione nella quale denunciava ai vertici del Dap la situazione di degrado e abbandono in cui versava la Casa Circondariale di Como.
"Non ci risulta però - sottolinea oggi - che siano stati posti in essere interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria. Pertanto la fatiscenza e l’insalubrità dei locali non può non aggravare le condizioni detentive che, poi, potrebbero essere alla base di queste proteste, benché non si potrà mai giustificare la violenza su cose o persone. Pur non volendo strumentalizzare quanto sta accadendo a Como sarebbe da irresponsabili, comunque, non interpretare nella giusta maniera questi campanelli di allarme".
Rientra protesta al Bassone di Como
Rientra la protesta dei detenuti del carcere Bassone di Como, che da sabato pomeriggio avevano inscenato una specie di rivolta per lamentare la cronica carenza di spazi. La decisione di ritornare alla normalità è giunta dopo un incontro tra una delegazione di detenuti e i responsabili dell’Amministrazione penitenziaria che hanno manifestato la volontà di intervenire per quanto possibile cercando di andare incontro alle esigenze dei reclusi. Non si sono avuti particolari momenti di tensione, comunque. Gli ospiti della casa circondariale comasca si sono limitati a rumoreggiare sbattendo sulle sbarre delle proprie celle oggetti vari. Nella protesta sono state coinvolte tre delle sei sezioni. Al Bassone sono detenute quasi 600 persone contro una capienza autorizzata di circa la me
(Asca, 18 agosto 2009)
Share/Save/Bookmark
 

Numero dei detenuti presenti su 43084

61.481 detenuti
il 7/2/2014


Osservatorio sulla contenzione
a cura di Grazia Serra

  
   

   
    a cura di Francesco Gentiloni

" Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri"
Voltaire

 


Relizzazione tecnica: Emiliano Nieri
Progetto grafico: Enrico Calcagno, Daniele Funaro - AC&P - Aurelio Candido e Partners
Powered by Joomla!