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Palla al piede
Lo dò, anzi no!
Carmelo Cantone, direttore di Rebibbia Nuovo Complesso

Con Delio Rossi il Palermo è passato dalla quattordicesima posizione alla quarta e per giunta andandosi a prendere l’aperitivo a Torino a spese della Juventus, che, peraltro, quest’anno in casa ha praticato parecchi saldi alle squadre meridionali (v. Napoli e Catania).
Se dovesse andare avanti così una certa compassatezza mista a fatalismo, tipica dei palermitani, dovrebbe andarsi a fare benedire. E’chiaro che Rossi rischia forte in questo momento, perché se arriva quinto Zamparini lo licenzia in tronco.
Le partite dell’Inter ormai, quando va bene, sembrano la battaglia delle Termopili: non finisce mai in tranquillità, c’è sempre qualcosa di epico, da ultima curva prima del traguardo che non lascia tranquilli, come la traversa dell’Udinese a tempo abbondantemente scaduto. Il ritorno a sette punti di vantaggio sulla Roma terrà buona la colonna romanista degli uffici di Rebibbia. La settimana passata si aggiravano per i corridoi con la faccia del gatto che si è mangiato il topo. Domenica prossima se la discuteranno con i milanisti, che tra mercoledì ed il fine settimana si giocano la stagione.
Il centralinista laziale è, come sempre, impietoso: “A dottò, Ranieri aveva detto che la Roma avrebbe vinto almeno una coppa…..la prima è partita”. Il romanista addetto alla sala fax mi aveva confidato che alla Roma scudettata avrebbe preferito la Lazio retrocessa. Insomma, un odio tribale che al confronto le ’ndrine calabresi sono roba da romanzi di Liala.
Al povero arbitro di Parma-Sampdoria, tra contestazioni in campo e vituperi televisivi è stato riservato di tutto, ma benedett’uomo in fondo non ha fatto altro che reagire ad un suo riflesso condizionato. Per me il rigore non c’era (e così sono 4.561.000 risultati sull’argomento), ma può un arbitro assumersi la responsabilità delle sue decisioni? Dipende, se il rigore l’ha dato o l’ha tolto alla tua squadra.
Elementare, Moggi, elementare.
Messaggio finale per Anastasia e Gonnella: non voglio assolutamente far pesare il prestigiosissimo e meritatissimo quattro a zero del Catania sul Bari, pertanto non farò telefonate, né commenti impietosi.
Dico solo che la forza della culla della Magna Grecia e il verdetto del campionato per una volta si sono ricongiunti: Hic Mihailovic est!    
 
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