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Carcere e viaggio. Alfabeto e racconti di chi non può viaggiare,
a cura di Luciana Scarcia
Bonanno Edit., Roma-Acireale, 2006,
(con prefazione di Paolo De Nardis e postfazione di Luigi Manconi)

Gli AUTORI, che stanno scontando pene di durata e tipo diversi, sono 10: Leonardo De Pace López, Bandolero, Freddy, Giosy, AC, Pasquale Torcasso, Eduardo, Giobatta P, A.N.N., Angelo Domenico Verdoni.

 

In una scuola del carcere romano di Rebibbia un gruppo di detenuti ha frequentato un laboratorio di scrittura sperimentando forme di narrazione di sé e della propria storia, attivando percorsi di ricerca nel proprio immaginario e condividendo un’esperienza di crescita personale. Il filo conduttore di tale esperienza è stato il viaggio.
Perché scegliere un tema così antitetico alla condizione della detenzione? Innanzitutto per una provocazione: quale altro tema può meglio ricordare che la vita è mutamento continuo e che anche nelle situazioni più “chiuse” vale la pena di cercare un altro punto di vista dal quale guardare alla realtà? E poi perché il paradosso si addice a una realtà come il carcere: quello che dovrebbe essere un mondo a una dimensione in realtà è un mondo popolato da tante individualità e culture diverse, che sfugge alla sintesi di una rappresentazione univoca.
Il metodo seguito è stato quello di servirsi delle lettere dell’alfabeto per costruire una sorta di dizionario ragionato dell’immaginario sul viaggio di chi, separato dal mondo, cerca di usare la lingua di tutti come luogo di libertà e metodo di ricerca.    
A partire dall’Alfabeto del viaggio sono stati scritti testi di diversa tipologia: racconti autobiografici, descrizioni del carcere, lettere, riflessioni e scherzi. Ne è risultato un testo composito, in cui tessere di diverso colore disegnano un mondo variegato e la malinconia o il senso di fallimento si mescolano con il desiderio della vita.
Il libro, infine, testimonia un modo di intendere la funzione della cultura e delle istituzioni preposte alla formazione: funzione che può essere positiva se è sostenuta dalla convinzione – volutamente ottimistica - che la cultura, se anche non redime, tuttavia trasforma.

 

 

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Numero dei detenuti presenti su 43084

61.481 detenuti
il 7/2/2014


Osservatorio sulla contenzione
a cura di Grazia Serra

  
   

   
    a cura di Francesco Gentiloni

" Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri"
Voltaire

 


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