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«Cucchi, la morte è stata provocata dalle percosse e dall' abbandono»
«Cucchi, la morte è stata provocata dalle percosse e dall' abbandono»
Di Gianvito Lavinia
Corriere della Sera 28 gen 2012
Non è morto solo per le negligenze dei medici e degli infermieri dl Pertini. Stefano Cucchi, il geometra di 31 anni arrestato per droga il 15 ottobre 2009, è stato ucciso anche dalle botte prese nelle celle di sicurezza del tribunale. Ne è convinto il pool di cinque consulenti ingaggiati dalla famiglia della vittima, ormai ai ferri corti con la procura perché, secondo i pm Vincenzo Barba e Francesca Loy, le lesioni imputate ai tre agenti della penitenziaria non sono state decisive nella tragica fine del giovane. Al contrario, sostiene davanti alla corte d' assise il professor Vittorio Fineschi: «Stefano Cucchi è morto di edema polmonare acuto intimamente correlato al politraumatismo»: ovvero ai colpi al volto, alle gambe e forse al torace. Il giovane aveva 1.400 centimetri cubi di urina nella vescica e il catetere vuoto: «Le fratture al rachide e alla colonna vertebrale - spiegano i consulenti - possono dare disturbi vescicali e a livello cardiaco». In aula scorrono sugli schermi le immagini del corpo di Cucchi: alcune sono di grande impatto, mostrano il giovane prima e dopo la morte e le fasi dell' autopsia. «La ricostruzione dei nostri consulenti - osserva la sorella Ilaria - dà una spiegazione scientifica a quello che è successo a Stefano. Invece i consulenti della procura hanno dato risposte carenti. Non so per quale motivo: non voglio pensare a disegni, a complotti, forse si tratta di competenza». Gli esperti incaricati dai familiari della vittima (oltre Fineschi, Giuseppe Guglielmi, Cristoforo Pomara, Luigi Vendemmiale e Gaetano Serviddio) ritengono anche che durante l' inchiesta siano stati commessi errori e imprecisioni: «La riesumazione - dice Fineschi- non fu per un approfondimento, ma per una necessità, perché le fratture erano state misconosciute al primo esame autoptico». Tesi contestate dai pm, che nella prossima udienza potranno interrogare i consulenti e, c' è da giurarci, daranno battaglia.
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