Quando finisce un amore l’innamorato deluso pensa: “ Sei come gli altri” ( o come le altre).
Così diceva, mi pare, Roland Barthes nei “ Frammenti di un discorso amoroso”. Non ne sono sicuro, chiederò a Luigi Manconi che sa come vanno queste cose, non a caso mi ha sempre detto che l’Inter è la quarta squadra per cui tifa.
Il problema è Ibra. Per essere un campione non basta essere un Dio del Pallone, devi anche avere uno spessore umano e un po’ di buon senso che non dovrebbe mancare a chi guadagna 11 milioni di euro all’anno. Insomma, è inutile farla tanto lunga: lo avevo proposto qualche settimana fa per un incarico pubblico, lo degrado ad imprenditore privato.
Non è ancora chiusa la questione scudetto; è vero che all’Inter bastano sei punti su dodici disponibili, ma mi ha impressionato l’ autorevolezza della vittoria del Milan a Catania. Non prende più gol, ne segna e ne manca parecchi. Vediamo che succede sabato prossimo con Milan-Juve, quest’ultima giocherà la vera partita dell’anno, ma ci vogliono gli uomini importanti al servizio di una squadra compatta: non mi pare che sia aria.
Botte da orbi nel derby a Genova col passare dei minuti. Siamo d’accordo, è partita sentitissima, ma tutti quegli scontri e gli accenni di risse quest’anno non si sono minimamente visti negli altri derby. Sarà forse colpa del pesto: troppo basilico (battuta vecchia, ma sempre buona: almeno spero).
Come gli anni scorsi la Reggina si ribella al suo destino, non vuole retrocedere, quest’anno è ancora più difficile, ma nulla è detto.
C’è a Rebibbia una silenziosa pattuglia calabra che soffre in silenzio. Animo gente: U’ Reggiu è fforti!